Nell’articolo precedente abbiamo parlato dell’importanza del gioco nello sviluppo del bambino, soffermandoci sulle ludoteche e sui pro e i contro che questi luoghi hanno sui più piccoli (http://www.environmentbehavior.it/limportanza-del-gioco-nello-sviluppo-del-bambino-le-ludoteche/).

In quest’articolo invece, poniamo l’attenzione sugli spazi aperti e sui parchi giochi naturali.

Per definizione un parco giochi è uno spazio attrezzato in cui i bambini possono liberamente giocare; li troviamo nei parchi pubblici, negli oratori, sulle spiagge e rappresentano spesso un’occasione di socialità al di fuori della scuola e delle altre attività disciplinate.

In Italia il primo parco gioco pubblico comparve nel 1936 a Milano, presso il Palazzo della Triennale.                   Attualmente i parchi giochi sono composti da scivoli, altalene, dondoli, casette, giochi a molla, funivie, giochi con l’acqua, strutture per l’arrampicata, piramidi in corda, frequentemente uniti tra loro in un’unica struttura.

Parchi giochi costruiti e parchi giochi naturali Occorre fare un’importante distinzione tra:

  • parco giochi classico, con le strutture in metallo, che devono essere collaudate e sicure e che hanno solitamente al proprio interno anche piste ciclabili, piste per bocce e biglie, piste per pattini e per skateboarding e tavoli da ping pong, adatti non solo ai bambini, ma anche agli adulti.
  • parco giochi naturale, dove non ci sono particolari strutture, ma a prevalere è la natura, gli alberi, i fiori, i tronchi.

A prescindere dal fatto che siano costruiti o naturali, essendo strutture all’aperto ci si chiede:

“Quali sono i benefici psichici e fisici che i bambini ricevono nel trascorrere qualche ora all’aperto in questi posti?”

Cerchiamo di trovare delle risposte (http://www.environmentbehavior.it/limportanza-dellambiente-nello-sviluppo-del-bambino/ ).

Benefici psicofisici dell’aria aperta

I giochi all’aria aperta, giovano all’equilibrio psico-fisico del bambino, stimolano la creatività, facilitano la socializzazione e sono anche essenziali per prevenire alcune malattie, come l’obesità infantile, attraverso l’attività fisica.. Inoltre, è facile notare come tutte le attività che i bambini possono svolgere all’interno di un parco giochi richiedono concentrazione e movimento. Secondo una ricerca promossa dal World Cancer Research Fund dell’Università di Bristol, svolgere giochi all’aria aperta aiuta i bambini a ridurre lo stress causato dalla routine. A tal proposito, possiamo soffermare la nostra attenzione anche sugli spazi verdi, che svolgono un ruolo fondamentale in quest’ambito, aiutano ad alleviare le tensioni e le frustrazioni accumulate durante il giorno, favorendo un migliore riposo durante le ore notturne.

Raramente osserveremo in questi luoghi comportamenti aggressivi o irrequieti, perché ci sono tante attività da svolgere che impegnano e distraggono il bambino, e spesso gli unici capricci sono legati al non voler andare via.

Parco giochi o ludoteca? Attualmente, a causa delle trasformazioni dell’ambiente urbano, i parchi giochi all’aperto spesso sono trascurati e proprio per questo, le ludoteche e i babyparking sono in larga diffusione, poiché ritenuti più sicuri e controllati dai genitori, che quindi li preferiscono.

Il bambino è diventato protagonista di una serie di servizi a lui dedicati che spesso non sono totalmente adatti all’ implementazione del suo benessere psico-fisico. Di frequente all’interno di questi luoghi chiusi si cercano di ricreare situazioni naturali, ma non sempre i risultati sono dei migliori.

Riflessioni conclusive

Sarebbe positivo se le istituzioni si impegnassero per salvare questi posti rendendoli accoglienti e rassicuranti e allo stesso tempo, i genitori seguissero le linee guida dei maggiori pedagogisti e psicologi, secondo le quali trascorrere almeno un’ora al giorno in spazi aperti e naturali apporta molti benefici e quindi dovrebbe essere un diritto di ogni bambino.

 

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About Author

Laureata in Servizio Sociale, con tesi sperimentale in Psicologia Ambientale. Attualmente iscritta alla specialistica di Scienze e Politiche Sociali, ho a cuore il benessere delle persone e in particolare dei bambini. I miei principali interessi scientifici sono rivolti alla comprensione dei processi psicologici che si instaurano tra le persone, in particolare i bambini e gli ambienti, o luoghi, di vita quotidiana (l’ambiente scolastico in primis) e valutare come tali processi influenzano positivamente o negativamente il benessere psicologico dell’individuo.

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