La lavanda: un ansiolitico da inalare

Nelle candele, negli ammorbidenti, negli armadi… la lavanda è, grazie al suo profumo così delicato, presente in quasi tutte le case. La lavanda è una pianta tipica della macchia mediterranea, e fin dall’antichità è nota per la bellezza dei suoi delicati fiori che sbocciano nel periodo che va da giugno a settembre. Ai tempi dei Greci e dei Romani, essa veniva utilizzata sia nell’igiene quotidiana, versando i fiori nelle acque dei bagni termali, sia come medicina per migliorare gli stati di salute e la bellezza dei capelli.

Il termine lavanda, infatti, non è scelto a caso; la pianta prende il nome dal suo termine botanico “lavandula officinalis”, ricavato dal gerundio del verbo latino “lavare”.

I fiori della lavanda sono utilizzati molto nella fitoterapia, grazie alle numerose proprietà benefiche dovute alla presenza dell’olio essenziale caratterizzato da linalolo, acetato di linalile, cineolo. Tutti questi principi attivi fanno sì che la pianta abbia un’azione sedativa e calmante sul sistema nervoso, utile nei casi di ansia, attacchi di panico, mal di testa ed insonnia.

La pianta della lavanda nasce in zone mediterranee e resiste molto bene in temperature torride e rigide-invernali. Come sopracitato, all’interno della lavanda abbiamo alcune sostanze chimiche molto particolari come il linalolo, la cui componente chimica ha il potere di rilassare quasi come se fosse un ansiolitico, semplicemente da inalare.

Il linalolo compie un’azione mirata sui centri nervosi del nostro corpo che controllano l’ansia e le nostre risposte emotive, ma tutto ciò è mediato dai neuroni dell’olfatto.

In un futuro non troppo lontano – probabilmente – questa pianta potrebbe sostituire le attuali medicine che si occupano di curare problemi come gli stati d’ansia. Le sue proprietà calmanti e rilassanti possono essere tanto efficaci quanto lo è un farmaco che aiuta il soggetto a tenere sotto controllo gli stati di panico e di ansia.

E’ stato dimostrato, grazie ad uno studio di un team giapponese, che la lavanda ha degli effetti curativi ed efficaci solo se viene annusata, poiché on agisce direttamente ma ha necessità di interagire con i neuroni olfattivi. (https://www.riza.it/benessere/erbe-e-fitoterapia/6913/lavanda-proprieta-e-benefici-per-di-una-pianta-mille-usi.html)

Lo studio

A dimostrare i poteri benefici della lavanda sull’ansia è stato un gruppo di scienziati giapponesi facenti parte della Kagoshima University, in Giappone, i quali hanno anche pubblicato un articolo “Frontiers in Behavioral Neuroscience” (https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fnbeh.2018.00241/full) .

Il professor Hideki Kashiwadani, coordinatore dello studio, afferma che: “Secondo la medicina popolare, i composti odorosi derivati da estratti di piante sarebbero in grado di alleviare l’ansia, ma la medicina moderna ha trascurato a lungo questa possibilità” http://www.lescienze.it/news/2018/10/24/news/lavanda_effetto_ansiolitico_olfatto-4164523/?refresh_ce.

Nessuno degli studi messi in atto, però, avevano individuato il meccanismo messo in atto dal linaolo, sostanza che porterebbe grossi benefici avendo effetti rilassanti.

Alcune ricerche avevano semplicemente suggerito che il linalolo agisse su recettori cerebrali che legano anche le benzodiazepine (sottogruppo dei recettori GABA). Tutto ciò era stato dimostrato somministrando la sostanza ad un gruppo di topi assorbito direttamente nel sangue senza, però, avere nessun effetto rilassante. Al contrario: si erano verificati disturbi della coordinazione motoria simili a quelli prodotti da un eccessivo uso di alcool.

I ricercatori hanno replicato lo stesso esperimento con una sola differenza: la sostanza è stata fatta inalare e da ciò si è notato subito un notevole rilassamento e nessun tipo di problema motorio. Se si bloccano i recettori del GABA, però, l’effetto benefico dell’linalolo svanisce. Per rendere questa tesi ancora più concreta gli stessi ricercatori hanno esposto a vapori di lavanda topi privi di neuroni olfattivi. Ovviamente il risultato ha dimostrato l’assenza totale di rilassamento.

«La nostra ricerca indica, per la prima volta, che un composto della lavanda vaporizzata chiamata linanolo dev’essere annusato – non assorbito nei polmoni – per offrire i suoi effetti calmanti, e potrebbe essere impiegato per lenire lo stress e i disturbi dell’ansia» https://www.msn.com/it-it/salute/benessere/la-lavanda-contro-l’ansia/ar-BBPmTSF afferma il Dr. Hideki Kashiwadani.

L’odore del linalolo, quindi, ha un effetto ansiolitico nei ratti normali ma non in quelli anosmici. Gli effetti di questa sostanza possono essere paragonabili a quelli delle benzodiazepine, dei farmaci sedativi che vengono quotidianamente somministrate ai pazienti che presentano disturbi come l’ansia e l’insonnia.

Sempre secondo il dottore, «Il linanolo vaporizzato potrebbe essere un’alternativa sicura per gli individui che hanno difficoltà con l’somministrazione di ansiolitico orale o in supposta, per esempio i neonati o gli anziani in stato confusionale», https://www.msn.com/it-it/salute/benessere/la-lavanda-contro-l’ansia/ar-BBPmTSF .

I mille utilizzi della lavanda

La medicina naturale – più comunemente chiamata omeopatia – riconosce alla lavanda numerose proprietà terapeutiche. In particolare, molto spesso vengono consigliate delle tisane alla lavanda che aiutano a conciliare il sonno e a ridurre gli stati di tensione fisica.

Inoltre, anche l’olio essenziale alla lavanda ha degli effetti estremamente positivi: è comunemente utilizzato come rimedio per i reumatismi, per accelerare la guarigione da ferite o in caso di infezione diffusa.

L’olio essenziale di lavanda è considerato come l’olio rilassante per antonomasia; viene largamente utilizzato per effettuare massaggi decontratturanti affinché la muscolatura possa essere rilassata il prima possibile.

Inoltre, l’olio essenziale di lavanda è utilissimo in caso di mal di testa provocato da stress. Esso risulta essere efficace semplicemente strofinando una o due gocce sulle tempie.

L’olio di lavanda risulta essere utile anche in altri casi, tra cui:

  • Acne: grazie alla sua efficacia, l’olio di lavanda modula la secrezione seborracea contrastando i batteri che causano l’infezione, riducendo anche il rischio di cicatrici.
  • Asma e bronchiti: le proprietà antinfiammatorie della lavanda sono utilissime in tutti i casi di disturbi respiratori, in particolare contro i disturbi d’ansia. Inoltre, l’olio di lavanda può essere utilizzato anche in casi di raffreddore, tosse e catarro.
  • Cistiti e candidosi: la lavanda è un ottimo rimedio contro le infezioni del tratto urinario come la candida o la cistite. In casi del genere essa può essere assunta come tisana o applicata localmente come una crema.
  • Punture di insetti: l’olio di lavanda è ottimo contro le punture di insetti e anche delle meduse; basta semplicemente versarne qualche goccia sulla zona interessata per ridurre prurito e bruciore.

La lavanda è una pianta dalle mille risorse e facilmente reperibile: essa può essere coltivata nel proprio giardino o in un vaso sul balcone. Essa fiorisce in primavera ed in estate e non ha alcuna necessità di essere annaffiata o abbondantemente o frequentemente.

Riferimenti bibliografici

Rovesti, G. la Lavanda. Specie, storia, usi, distillazione, coltivazione. (2013). Imola: Zem Edizioni

VV. Lavanda – Mille usi. (2016). Milano: la Feltrinelli

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Frequento il secondo anno di triennale presso la Lumsa. Attualmente sto frequentando un tirocinio volontario presso l’ISP. Il mio obiettivo è quello di specializzarmi in Psicologia Giuridica nell’ambito del penale.

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