Viviamo una quotidianità fatta di ritmi frenetici, la nostra vita è tutta da organizzare, piena di eventi da far combaciare. A risentirne di tale situazione sono in particolar modo i bambini, che hanno anche loro una routine, fatta di orari da seguire e attività ben precise da svolgere: la mattina vanno a scuola, il pomeriggio devono svolgere i compiti e le varie attività extrascolastiche, sportive o culturali.

L’importanza del gioco

Tra tutte le attività da svolgere, i bambini dovrebbero avere un momento interamente dedicato al gioco. L’importanza del gioco è stata riconosciuta dai maggiori pedagogisti come Maria Montessori, Fröbel, le sorelle Agazzi e tanti altri…e anche dagli psicologi nel corso del tempo.

Nel gioco i bambini sono attivi, ma lo sono anche in tutta una serie di mansioni quotidiane che essi fanno con gioia, per il piacere dell’attività e dei movimenti che comportano” ( Maria Montessori).

È essenziale perché contribuisce allo sviluppo, al benessere cognitivo e fisico del bambino, aiuta la socialità e l’emotività. Giocando il bambino impara a stare con gli altri, a fare amicizia, ad esprimere il proprio mondo interiore.

Il bambino gioca sin dai primi mesi di vita con il volto e i capelli della mamma, con i sonagli della culla e scopre se stesso e il suo corpo muovendo i piedini, scalciando e pian piano comincia a seguire con lo sguardo gli oggetti in movimento e ad afferrarli. Man mano che cresce, svolge attività diverse, fino ad arrivare all’età prescolare dove diventa abile nel praticare giochi di squadra, con regole strutturate o giochi completamente liberi, dove può sperimentare le sue capacità motorie, correndo, saltando, nascondendosi e sollevando oggetti.

Gli adulti non devono essere invasivi e imporre al tempo del gioco una rigida programmazione. E nemmeno organizzare e proporre luoghi e attività che segregano i bimbi controllando il gioco”.

Questo è ciò che affermavano gli studiosi della Bernard van Leer Foundation.

Diffusione delle ludoteche

Fino a un po’ di anni fa, dopo le attività scolastiche i bambini si riunivano nei parchi pubblici o per strada, svolgevano lì le loro attività di gioco con i coetanei. Oggigiorno questo accade raramente, poiché i genitori sono sempre più apprensivi, timorosi delle notizie trasmesse dai telegiornali. Per questo motivo la tendenza a lasciare il proprio bambino a giocare per strada si è ridotta, se non è addirittura del tutto sparita.

Sono sorti recentemente dei luoghi, creati appositamente per i bambini, dove questi possono giocare liberamente, sempre sotto la sorveglianza di un adulto, che sia questo il genitore o l’operatore della struttura: le ludoteche.

Con il termine “ludoteca” indichiamo quindi un luogo destinato al gioco e al divertimento, spesso di proprietà pubblica, gestito da educatori professionisti, educatori del tempo libero, animatori ludici o insegnanti. All’interno di una ludoteca raramente il bambino conosce gli altri compagni di gioco e in base alle proprie sensazioni può scegliere con chi trascorrere il suo tempo. È un luogo protetto dove il bambino può fare esperienze di socializzazione e amicizia e offre la possibilità di utilizzare una grande quantità di giocattoli. Può anche essere inserita in contesti pedagogici più ampi, collegata ad altri servizi sociali come la scuola.

Come ben sappiamo, l’ambiente e lo spazio dove il bambino trascorre il proprio tempo è molto importante per il suo sviluppo psico- fisico (http://www.environmentbehavior.it/limportanza-dellambiente-nello-sviluppo-del-bambino/). Per questo motivo si presta tanta attenzione alla strutturazione alle ludoteche, che devono rispettare non solo le norme di sicurezza imposte dalla legge ma devono inoltre avere:

  • una reception;
  • una sala giochi, magari suddividendole per fasce d’età dei bambini;
  • una sala per i laboratori.

Questo oltre ai servizi classici come angoli per la merenda, toilette, che devono essere tutti a misura di bambino. Anche il colore delle pareti, la predisposizione dei mobili, la pavimentazione, sono degli elementi importanti. Spesso nelle aree di baby parking si tende ad utilizzare tappetini in gomma, dove i bambini possono giocare senza scarpe. I colori usati sia per i mobili che per le pareti sono vivaci e spesso hanno dei disegni o con dei personaggi dei cartoni animati o con elementi naturali tipo il sole, le nuvole, gli alberi.

Sicuramente un genitore che sceglie di far trascorrere il tempo libero del proprio bambino all’interno di una ludoteca, può stare tranquillo, perché sa che è sorvegliato da persone specializzate e che è un ambiente a “misura di bambino” dove sono poche le occasioni in cui potrebbe farsi male e mettere in pericolo la propria salute.

Luoghi chiusi e l’impatto sulla salute psico-fisica del bambino

D’altro canto però, è stato visto come un bambino che trascorre tante ore in un posto chiuso, magari dopo la scuola, è più soggetto a soffrire in seguito di attacchi di panico, mettere in atto comportamenti bizzarri come urlare o mettersi a correre per la sala (http://www.angelini.it/wps/wcm/connect/it/Home/Patologie-e-cure/Ansia-e-depressione/Patologie/Disturbi-infanzia-ansie-fobie-alterazioni-comportamento/).

Spesso all’interno di ludoteche si possono osservare bambini che saltano sui divani, si lanciano dai banchetti alle poltrone, si arrampicano sugli scaffali e sarebbe opportuno domandarsi come mai hanno questi atteggiamenti.

Gli studiosi sono stati chiari a riguardo e hanno affermato che il bambino sta esprimendo il suo bisogno fisico di saltare e muoversi e che è necessario, aldilà delle condizioni climatiche, del timore del raffreddore, del mal di gola e di orecchie che preoccupa tutti i genitori, che i bambini trascorrano almeno un’ora al giorno all’aperto a contatto con l’ambiente naturale.

Come ogni cosa, le ludoteche hanno i pro e i contro. I genitori devono essere in grado di trovare la giusta misura, affinché il bambino non diventi insofferente a trascorrere il proprio tempo in un determinato ambiente.

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About Author

Laureata in Servizio Sociale, con tesi sperimentale in Psicologia Ambientale. Attualmente iscritta alla specialistica di Scienze e Politiche Sociali, ho a cuore il benessere delle persone e in particolare dei bambini. I miei principali interessi scientifici sono rivolti alla comprensione dei processi psicologici che si instaurano tra le persone, in particolare i bambini e gli ambienti, o luoghi, di vita quotidiana (l’ambiente scolastico in primis) e valutare come tali processi influenzano positivamente o negativamente il benessere psicologico dell’individuo.