L’adolescenza: una fase critica

L’adolescenza è l’età di transizione tra l’infanzia e l’età adulta, in cui l’individuo inizia a subire delle modifiche somatiche e psicologiche. Tale fase della vita è considerata “l’età dell’oro” per fare prevenzione. L’adolescente, infatti, si trova in una fase di profondo mutamento, in cui dovrà affrontare delle scelte che saranno fondamentali per la costruzione di un’identità adulta.

I primi grandi cambiamenti che l’individuo affronta riguardano il corpo: l’inizio della pubertà, dunque il raggiungimento della capacità riproduttiva, porta delle notevoli modifiche a livello ormonale, fisico e mentale. L’adolescente si ritrova con un “nuovo corpo”, percepito come goffo o inadeguato, che deve imparare a conoscere e ad accettare. Il giovane deve elaborare la trasformazione e la nascita di una nuova immagine corporea. (Blog “Psicologi e Psicoterapeuti italiani”)

Un altro aspetto importante della costruzione della propria identità riguarda la sfera emotiva: il ragazzo sperimenta sensazioni ed emozioni nuove, sconosciute e indecifrabili. L’adolescente, inoltre, matura il pensiero logico-formale che consente di concepire il possibile come ciò che non è contraddittorio. Il mondo fantastico del ragazzo consiste in ipotesi sociali, politiche, etiche non reali ma logicamente realizzabili.

Lo sviluppo della socialità inizia con il superamento dell’egocentrismo infantile; il giovane ricerca il contatto con gli altri, con cui desidera un rapporto paritario per condividere i propri ideali e le proprie idee.

L’adolescente mostra una forte solidarietà con i coetanei, che si manifesta sia attraverso la complicità con l’altro nei momenti di bisogno, sia attraverso contestazioni unanime nei confronti degli adulti. (Galimberti, 2007)

Il rapporto con i pari e il senso di appartenenza al gruppo, dunque, sono molto importanti per la costruzione dell’identità adolescenziale.

Per quanto riguarda, invece, il legame con la famiglia, il ragazzo ha due necessità fondamentali: il bisogno di autonomia e il bisogno di dipendenza. Il ragazzo spesso riesce ad emanciparsi da questa dialettica antitetica attraverso l’identificazione con figure genitoriali positive. Per agevolare ciò i genitori devono essere presenti in maniera non opprimente nella sua vita, lasciandogli ampi spazi di autonomia. La presenza di figure adulte solide e autorevoli, quindi, aiuta l’adolescente a non smarrire la bussola nei momenti di forte contraddizione che egli sperimenta (Mastrangelo, 1986)

I luoghi di incontro dei ragazzi

Gli adolescenti, da sempre, hanno un desiderio irrefrenabile di uscire dalle mura domestiche per espandersi nel mondo dei coetanei. I ragazzi sono alla continua ricerca di spazi di vita propri, di luoghi in cui trascorrere del tempo affermando la propria autonomia ed indipendenza.

Durante l’adolescenza, dunque, si ha il bisogno di costruire una sorta di “società parallela” del tutto impermeabile alla presenza non gradita degli adulti.

Lo spazio extra familiare, che raccoglie le uscite dei ragazzi, è il banale spazio “fuori casa”, dove i giovani di ambo i sessi possono incontrare i coetanei che condividono con loro la crescita.

Questi luoghi sono veri ambienti fisici, come la sala del cinema, il negozio con le sue vetrine, la via frequentata, un giardino un po’ isolato; sono gli spazi in cui oggi i giovani vivono, si incontrano, sognano, si relazionano, aspettano che passi il tempo, si sballano, si scambiano esperienze e decisioni di vita. (Ambrosi & Fontana, 1996)

Per l’adolescente è molto importante incontrare i propri amici, perché con questi ultimi egli può essere se stesso, assumendo anche dei comportamenti che in famiglia non sarebbero capiti o accettati. Diventa fondamentale per il ragazzo, dunque, allontanarsi dal nucleo familiare per recarsi in ambienti come la palestra, in cui condividere l’interesse per lo sport, o il cinema, i parchetti, i quartieri isolati della città, in cui si è lontani da sguardi indiscreti.

I ragazzi escono di casa appena possono e vanno alla conquista di strade, piazze e giardini; si vedono in ore serali e notturne, riuniti in piccoli gruppi in particolari luoghi della città o del paese. Dovunque si fanno notare per la loro scompostezza e rumorosità.

Gli ambienti maggiormente frequentati dai ragazzi sono quelli più lontani dal mondo degli adulti; sono spazi in cui possono sentirsi liberi di socializzare tra di loro, di esprimersi, di imitare i loro compagni per sentirsi parte del gruppo, mettendo in atto anche comportamenti trasgressivi pur di essere accettati dagli altri e di affermare la propria indipendenza.  (Ambrosi & Fontana, 1996)

I “nuovi luoghi” della socialità giovanile

Non tutti i luoghi sono uguali tra loro: alcuni sono dotati di una capacità di attrazione decisamente superiore rispetto agli altri. Per cui esistono alcuni ambienti che alimentano una repulsione nei giovani, e altri che, al contrario, sono in grado di attirare quasi in massa la popolazione giovanile.

Tra i luoghi maggiormente attrattivi c’è il bar: è questo il principale spazio di ritrovo per le attività del tempo libero e per esprimere e coltivare buona parte delle amicizie nel periodo adolescenziale. I bar sono sempre più dei punti di riferimento spaziali per i giovani, luoghi abituali per il ritrovo ma anche per la costruzione della propria visione delle cose della vita. (Corradi, 2016)

All’interno del bar persone conosciute ed estranei si relazionano tra loro, si scambiano opinioni; è lo spazio in cui si riscopre la convivialità del consumare cibo e bevande insieme ad altri.

Per discutere sui luoghi di aggregazione degli adolescenti, non si può evitare di riflettere sulle differenze tra i giovani di ieri e quelli di oggi.

Appare evidente che, in una società industrializzata e tecnologica come quella attuale, le modalità di rapporto tra i ragazzi hanno subito delle modifiche che vanno a passo con i tempi. Al giorno d’oggi, infatti, grazie all’uso dei cellulari, dei tablet e dei computer, comunicare è diventato semplicissimo ed immediato. (Articolo giornalistico redatto dagli alunni Giglio e Saladino dell’ Istituto Professionale di Stato Cosentino di Marsala, 2015)

I giovani di oggi curano molto i rapporti virtuali su social come facebook e instagram; oltre ai luoghi tradizionali di incontro, Internet è diventato una grande “piazza” dove incontrarsi, frequentarsi, fare amicizia, far sbocciare un amore o scambiarsi opinioni, consigli o dove potersi confrontare con gli altri senza riserve, disagi o paure. Territorio ideale per i timidi, gli introversi, palestra d’allenamento per gli estroversi sempre a caccia di nuove avventure. (Corriere della Sera, 18 luglio 2004, pag. 16)

In rete abbiamo osservato che si verifica un tipico comportamento di “presentazione” – dice il dottor Presti, del dipartimento di Psicologia, Università di Parma- sicuramente molto più sciolto che dal vivo; e cioè meno compromesso da elementi emotivi come la timidezza, l’impaccio motorio e verbale, normalmente diffusi, che lentamente, ma in maniera molto precisa, sfocia in un atteggiamento di corteggiamento, tra ragazzi di sesso opposto, condiviso. […] Si creano rapporti sociali molto precisi, chiari e probabilmente duraturi”. (Corriere della Sera, 18 luglio 2004, pag. 16)

Riferimenti bibliografici

Ambrosi, C., Fontana, U. (1996). “Il tempo libero degli adolescenti”. http://www.notedipastoralegiovanile.it/  (14-01-2019)

Blog “Psicologi e Psicoterapeuti italiani” – “Prevenzione e promozione del benessere. Riflessioni introduttive per psicologi, professionisti del sociale e genitori”. https://www.psicologi-psicoterapeuti.com  (13-01-2019)

Corradi, V. (2016). “I nuovi luoghi della socialità giovanile”. http://www.notedipastoralegiovanile.it/  (14-01-2019)

Galimberti, U. (2007). “L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”. Feltrinelli, Milano

Mastrangelo, G. (1986). “Manuale di neuropsichiatria infantile”. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma

Share.

About Author

Dottoressa in psicologia clinica. Mi sono diplomata al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Vallo della Lucania. Ho conseguito la laurea magistrale in PSicologia clinica l'8 marzo 2018 presso l'università Lumsa di Roma. Attualmente sto svolengo il mio tirocinio post-laurea presso l' istituto per lo studio delle psicoterapie (ISP) di Roma. Ho intenzione di effettuare l' esame di abilitazione e di proseguire il mio percorso specializzandomi in psicoterapia.

Leave A Reply