Il colore come alleato della guarigione

L’ambiente e le sue caratteristiche influenzano notevolmente lo stato d’animo e i vissuti degli individui che lo abitano. Per cui, si può facilmente comprendere quale rilievo l’ambiente, e nello specifico il colore, possa assumere in situazioni di particolare delicatezza come la permanenza in ambienti di cura come ospedali, cliniche riabilitative e case di riposo. Ci soffermeremo sul ruolo e sulla risonanza emotiva che la colorazione delle pareti ha, nella percezione della qualità ambientale, all’interno del contesto sanitario.

Probabilmente, queste situazioni possono essere inserite tra le circostanze più estreme di vulnerabilità e dipendenza ambientale (Baroni, 2008) e proprio per questo da anni ormai, si è andati nella direzione della così detta “umanizzazione degli ambienti ospedalieri” (Spinelli, 1994; Bonaiuto et al., 2004) che può essere definita come:

“un processo che sta portando a considerare tutta l’organizzazione dell’ospedale in funzione dell’integrazione tra gli aspetti più propriamente medici e quelli relazionali della cura” (ibidem).

Il colore e le emozioni

La relazione tra il colore e le emozioni che quest’ultimo può suscitare è universalmente nota.

Il colore, infatti, è un linguaggio di comunicazione non verbale che ci informa, ci emoziona e condiziona il nostro umore (De Biase et al., 2013).

L’uso del colore va progettato e dosato in rapporto al luogo specifico di cura (http://ritamangano.wix.com/ritamangano#!il-colore-negli-ambienti-osped/cet1) e occorre tenere in considerazione alcuni elementi di fondamentale importanza: l’età dei pazienti, la funzione della stanza, il tipo di malattia, la durata della permanenza nella struttura. Si parla in questo caso di “colore funzionale” (http://www.coloreesanita.it/download/VII%20color%20conference_atti.pdf).

Il paziente, vivendo un momento difficile, ha bisogno di sentirsi accolto in un ambiente che non gli ricordi assiduamente la propria malattia e il dispiacere che ne consegue.

La varietà di colori e una consapevole scelta cromatica, contribuisce a spostare l’attenzione del malato dal disagio interno verso l’esterno (http://www.archibio.com/index.php?id=1088).

La scelta dei colori nei luoghi di cura

È utile creare zone cromaticamente differenti l’una dall’altra. In Italia, un esempio di color design è rappresentato dall’ospedale Cà Grande Niguarda di Milano.

In quest’ultimo l’architetto Jorrit Tornquist, ha scelto come colori predominanti l’arancio e il verde intenso per le camere di degenza poiché queste tonalità aiutano a riequilibrare l’emotività e aumentano la voglia di vivere.

Per le sale operatorie ha optato per il verde-turchese in quanto sembrerebbero “minimizzare” il forte impatto del rosso del sangue.

Il rosa risulta il prediletto nei reparti di ginecologia e per i corridoi colori vivaci come il magenta o rilassanti come il verde. Esclusi il rosso, che mette agitazione e trasmette senso di pericolo, e il blu elettrico, che pare acutizzare i dolori.

Infine, le pareti degli spogliatoi per i pazienti in tutte le aree sono in arancio chiaro, un colore vicino al colore della carnagione, per evitare senso di disagio e estraneità (http://www.italiasalute.it/2785/pag2/La-cura-del-colore-anche-l’ambiente-aiuta-guarigione.html).

Concludendo

Da quanto detto, si evidenzia chiaramente l’impatto che una giusta scelta del colore nei luoghi di cura può avere. L’utilizzo di determinate tonalità cromatiche e la combinazione tra esse, svolge un ruolo cruciale nell’accrescimento del benessere psico-fisico del paziente ed è anche grazie ad un attento utilizzo del colore, che il percorso di cura può essere esperito con maggiore serenità.

Bibliografia

Baroni, M. R. (2008). Psicologia ambientale, Bologna: Il Mulino.

Bonaiuto, M., Bilotta, E., Fornara, F. (2004). Che cos’è la psicologia architettonica, Roma: Carocci.

De Biase, D., Colletta, P. (2013). Colore, Architettura e Città. La cultura del progetto sostenibile. Roma: Prospettive edizioni.

Spinelli, F. (1994). Ospedale: luogo per vivere. Progetto Sanità, 22. Milano.

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About Author

Sono laureata in Psicologia applicata, clinica e della salute, curriculum Psicologia della Devianza e Sessuologia; sono iscritta ad un Corso di Formazione biennale in Elementi di Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica ed attualmente svolgo il tirocinio post lauream presso l’ Istituto per lo Studio delle Psicoterapie di Roma.

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