Problematiche della consapevolezza

Inquinamento consapevole è un’espressione che indica la modifica delle componenti dell’ambiente (aria, acqua, suolo), agita con piena coscienza. Già dalla seconda metà del 1900 numerose ricerche hanno fatto luce sull’aderenza tra ambiente e comportamento umano. Questo argomento è inoltre di nostro interesse poiché non può essere sottovalutato il rischio cui tutti siamo sottoposti. Continuare passivamente ad accettare le conseguenze dell’inquinamento, dovute spesso all’incuria umana, non è sicuramente il giusto atteggiamento.

I dati Istat ci annunciano una maggiore attenzione verso l’ambiente. Vi è un maggior numero di procedimenti emessi dalle Procure riguardo: incendi boschivi, gestione dei rifiuti e delle acque reflue (https://www.istat.it/it/archivio/218648 ). Altri dati Istat ci rivelano invece che risale al 45% della popolazione l’interesse all’ambientale e la preoccupazione verso l’inquinamento. A destare timore sarebbero la vicinanza a impianti nocivi, discariche o inceneritori, i cambiamenti climatici, l’inquinamento atmosferico e delle acque (https://www.istat.it/it/archivio/117583 ).

Un articolo pubblicato recentemente su “Il Fatto Quotidiano” denuncia gli effetti devastanti delle azioni umane sul pianeta. L’inquinamento consapevole provoca danni importanti anche alla flora e alla fauna. Basti pensare che oggi più del 75% della superficie terrestre è manipolata/danneggiata. E’ altresì vero che il 60% degli animali esistenti è stato abbattuto o si è estinto (https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/30/wwf-per-colpa-delluomo-negli-ultimi-40-anni-gli-animali-sono-diminuiti-del-60/4731607 ). Questi dati non sono per niente rassicuranti. Basti pensare che danneggiare l’ambiente è sinonimo di avere una qualità della vita sempre più bassa. Alla luce di questi dati sconcertanti però si fanno strada iniziative positive e riparative verso l’ambiente. Scambiare lattine e bottiglie di plastica con biglietti per i mezzi pubblici è una di queste (https://www.tgcom24.mediaset.it/green/istanbul-bottiglie-e-lattine-in-cambio-di-biglietti-per-la-metro-l-idea-per-incoraggiare-il-riciclo_3169722-201802a.shtml ). Una soluzione che, se pur minima, dimostra il suo impatto risolutivo verso una maggiore consapevolezza. La tutela si fa spazio anche attraverso provvedimenti disciplinari, sanciti come esempio per la comunità, contro chi si oppone al benessere.

Rapporto tra uomo e natura

La deforestazione, lo scarico di rifiuti industriali, l’inquinamento provocato dai mezzi di trasporto o dall’incuria hanno provocato danni importanti. Inquinare pur conoscendone gli effetti (inquinare consapevolmente) descrive un’ambiguità tipica della persona. Sebbene si riconosca l’importanza dell’ambiente, comunque viene trascurato e spesso maltrattato.

All’apice dell’incuria sicuramente troviamo un disinteressamento verso tematiche ambientali con un maggiore orientamento verso l’introito economico. Da quando le industrie hanno dato lavoro e sostentamento, la cura verso il territorio è diminuita drasticamente.

L’avvocato Fabio Balocco in un articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano” ha lamentato la contraddittorietà dell’essere umano. “Chi abbia a cuore le sorti del pianeta e non solo il proprio apparente benessere non può che essere cosciente del fatto che lo sviluppo umano (anche se definito “sostenibile”) non è conciliabile con l’ambiente che ci circonda”. Continua scrivendo “è proprio l’uomo in sé ad essere diventato incompatibile con la madre Terra” (Balocco, F. 2017). Molto rassicurante!

Il famoso autore Bruno Sebastiani afferma che la Terra è ammalata di cancro. Noi uomini secondo il Sebastiani ne siamo sia le cellule, che la causa (Sebastiani, B. 2017).

Uno psicoterapeuta, trattando il caso ILVA di Taranto, espone la tesi secondo cui l’inquinamento provoca malessere, ma anche accettazione passiva, rassegnazione. Da qui ha inizio l’inquinamento consapevole (Zinzi, E. 2014).

Un dato raccapricciante ci sottolinea che ogni anno 8,9 milioni di persone muoiono a causa dell’inquinamento (Carra, L. 2018). Morti assolutamente evitabili. Tuttavia continuiamo ad assistere, anche nel nostro piccolo, alla mancanza di rispetto verso il bene più prezioso che abbiamo a disposizione. A partire dalla bottiglia lasciata sulla sabbia, fino alle deforestazioni o agli scarichi delle industrie, parrebbe vivere in un mondo che si autodistrugge. Recentemente una quantità di microplastiche pari a 660 sono state rinvenute all’interno del sale da cucina (Molinari, A. 2018). Questo ci conferma che il genere umano è tendente a produrre danni contro se stesso.

Non tutto è perduto!

L’ambiguità umana ci conduce verso un duplice significato dell’affermazione “inquinamento consapevole”. Da un lato abbiamo un uomo rassegnato, passivo che produce inquinamento, dall’altro un uomo consapevole del danno e attivo verso il miglioramento. La consapevolezza di dover tutelare i propri spazi si fa largo tra associazioni benefiche e provvedimenti disciplinari. L’obiettivo è la sensibilizzazione verso la cultura del benessere di tutti. Sono questi gli uomini che fanno al nostro caso. Il World Cleanup Day è solo un esempio. Tra i provvedimenti più importanti invece possiamo menzionare il divieto della plastica usa e getta emanato dal Parlamento Europeo. Entro il 2021 verrà eliminato il consumo di posate, bastoncini cotonati, piatti e cannucce che attualmente costituiscono il 70% dei rifiuti marini (https://www.tgcom24.mediaset.it/green/lotta-all-inquinamento-l-europarlamento-divieto-della-plastica-usa-e-getta-entro-il-2021-_3170872-201802a.shtml ). Dunque non dobbiamo disperare. L’ambiguità dell’uomo verso chi lo nutre è da sempre stata studiata perché da sempre esistita. Ora più che mai ci mostra la sua valenza.

Come già anticipato in precedenza, le iniziative e i provvedimenti per migliorare lo stato delle cose sono sempre più frequenti. Il succitato World Cleanup Day è un evento organizzato dal movimento Let’s Do It che raccoglie milioni di volontari. Questi, dotati di scarpe sportive, mascherine e guanti, si occupano della pulizia di spiagge, strade, fiumi e foreste (Grisenti, M. 2018). Un altro progetto innovativo è stato proposto dal sindaco di Istanbul: plastica e alluminio in cambio di biglietti per i mezzi pubblici. Per chi contribuisce notevolmente alla raccolta differenziata sono previsti ulteriori vantaggi (sconti per spettacoli e biglietti a teatro). Ovviamente questa iniziativa è stata accolta con grande soddisfazione da parte di tutti i cittadini. E’ questo ciò di cui abbiamo bisogno: essere spronati, al rispetto della madre Terra e di tutti i suoi abitanti.

Assistiamo così ad un cambiamento della prospettiva: da un inquinamento consapevole ad una maggiore consapevolezza dello spazio vitale.

Bibliografia

Balocco, F. (2017). L’insostenibile pesantezza dell’uomo: è lui il cancro del pianeta? Il Fatto Quotidiano, Ambiente e veleni. Retrieved November 14, 2018, from https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/01/linsostenibile-pesantezza-delluomo-e-lui-il-cancro-del-pianeta/3765917/

Carra, L. (2018). Inquinamento: il conto è molto più salato di quanto si pensasse. Unimondo.org. Retrieved November 14, 2018 from https://www.unimondo.org/Notizie/Inquinamento-il-conto-e-molto-piu-salato-di-quanto-si-pensasse-176938

Grisenti, M. (2018). Un mondo libero di rifiuti è possibile: World Cleanup Day. Unimondo.org Retrieved November 14, 2018 from https://www.unimondo.org/Notizie/Un-mondo-libero-di-rifiuti-e-possibile-World-Cleanup-Day-177723

Istituto Nazionale di Statistica (2014). Popolazione e ambiente: comportamenti, valutazioni e opinioni. Retrieved November 14, 2018 from https://www.istat.it/it/archivio/117583

Istituto Nazionale di Statistica (2018). Reati contro ambiente e paesaggio: i dati delle procure. Retrieved November 14, 2018 from https://www.istat.it/it/archivio/218648

Molinari, A. (2018). Metti ancora un po’ di sale…o di plastica? Unimondo.org Retrieved November 14, 2018 from https://www.unimondo.org/Notizie/Metti-ancora-un-po-di-sale-o-di-plastica-176641

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Sebastiani, B. (2017). Il Cancro del Pianeta: Scaffale aperto. Roma: Armando Editore.

Zinzi, E. (2014). Inquinamente: Psiche e inquinamento. Ipotesi sugli effetti psicologici dell’inquinamento a Taranto. Stimoli ed eventi traumatici subiti e possibili reazioni psicologiche dei cittadini. Narcissus.me

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About Author

Mi chiamo Laura Gabellone, e sono una psicologa in formazione: attualmente seguo un master in Psicologia Giuridica per avvicinarmi al mondo della Psicologia Forense. Ho partecipato come volontaria al sostegno di tossicodipendenti presso il Centro di Prima Accoglienza di Villa Maraini. Ho seguito diversi seminari e corsi per migliorare le mie competenze in ambito psicologico affinché io possa fare di questo un lavoro futuro. Ho abbracciato il mondo della musica seguendo il Vecchio Ordinamento del Conservatorio Tito Schipa di Lecce; ora, appassionata di scrittura, collaboro da tirocinante alla rivista di Psicologia Ambientale.

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