Negli articoli precedenti ci siamo soffermati sui benefici che l’ambiente naturale apporta alla condizione psico-fisica del bambino; in questo, vedremo in che modo l’inquinamento ambientale influenza tale condizione.

Influenza dell’inquinamento sulla salute fisica

L’inquinamento, in particolar modo quello dell’aria, sembra essere una delle maggiori cause di infezioni e malformazioni nei bambini. Questi ultimi risentono in particolar modo delle conseguenze dell’inquinamento, anche prima della nascita, quando il loro sistema cardiovascolare, i polmoni, il sistema immunitario e il cervello si stanno ancora sviluppando. Infatti, frequentare posti particolarmente inquinati durante il periodo della gravidanza, potrebbe comportare effetti negativi sul feto. Alcune ricerche, hanno dimostrato che i bambini nati da madri che vivevano in luoghi affollati, nascevano con un peso inferiore, rispetto ai bambini nati da madri che vivevano in posti meno inquinati. La situazione non cambia dopo la nascita, infatti, i bambini esposti a livelli di inquinamento alti, sono più soggetti ad asma, polmonite e otite media.

Influenza dell’inquinamento sulla salute psichica

I disagi non mancano anche sul piano psichico e comportamentale. ~ Recentemente è stato visto che un ambiente inquinato comporta “stress ambientale”, ovvero una condizione fisica, psichica e sociale che la persona percepisce come rischiosa, dannosa e deprivante.

I bambini sono particolarmente suscettibili al rumore, all’affollamento, ai cambiamenti climatici e ai disastri ambientali.

Non sono rari, infatti, i casi di bambini che già in tenera età cominciano a soffrire di attacchi di panico quando si trovano in luoghi molto affollati come metro, autobus e treni. Inoltre, bisogna far presente che la massiccia quantità di anidride carbonica e polveri sottili, presente nelle città affollate e nelle stazioni, influisce sui chemiorecettori cerebrali, stimolando quindi eccessivamente il sistema nervoso e provocando conseguentemente gli attacchi di panico.

Dalle ricerche condotte sino a oggi, è emerso che l’inquinamento ambientale sui bambini influisce in particolar modo:

  • sui compiti cognitivi;
  • sull’attenzione nei compiti di vigilanza;
  • sull’attenzione, la memoria a breve termine e la memoria incidentale;
  • sulle relazioni interpersonali;
  • sull’altruismo e sulla cooperazione;
  • sull’aggressività.

Inquinamento ambientale e conseguenze relazionali

Come si può ben immaginare, le conseguenze dell’inquinamento ambientale si estendono anche alle relazioni interpersonali e agli affetti. In particolare è stato dimostrato che in condizioni di stress spesso recede il livello di altruismo e di cooperazione tra gli individui e si registra un incremento delle condotte aggressive.

Inoltre, è stato visto anche che i bambini che vivono in posti dove vi è un alto tasso di inquinamento, tendono a dormire meno ore e il loro riposo è spesso disturbato da incubi. Di conseguenza al mattino sono meno riposati e fanno più fatica a svolgere i compiti che normalmente caratterizzano la loro quotidianità..

Negli ultimi decenni è stato notato che si è entrati all’interno di un circolo improduttivo, in cui i più piccoli, abituati a vivere in ambienti inquinati, mostrano atteggiamenti e comportamenti che mirano a inquinarlo ulteriormente.

Possibili soluzioni

Vista la gravità della situazione appena presentata , si è sentita la necessità di introdurre all’interno delle scuole e non solo, corsi di educazione ambientale, mirati a educare gli esseri umani e in particolare i bambini, a gestire i propri comportamenti in rapporto agli ecosistemi, allo scopo di vivere in modo sostenibile, senza cioè alterare del tutto gli equilibri naturali. “L’ educazione ambientale a scuola, mira a far studiare non solo la natura e l’ambiente che ci circonda, ma anche quei principi di educazione civica che rendono migliore la società”.

Queste sono state le parole, nel gennaio 2016, di Barbara Degani, colei che ha presentato il progetto, scritto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Un documento di 150 pagine che contiene linee guida che dovrebbe far diventare l’educazione ambientale materia scolastica obbligatoria.

Attualmente in moltissimi istituti sono organizzati dei laboratori come orti scolastici, riciclo dei rifiuti e studio delle energie rinnovabili. Queste attività sembrano avere risultati incoraggianti da parte dei bambini che si mostrano entusiasti e divertiti.

Ovviamente, il problema è sicuramente più grande, ma a lungo andare, educando le nuove generazioni, possiamo sperare in un futuro migliore, dove la condizione psico-fisica non venga alterata da malattie derivanti dall’inquinamento.

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About Author

Laureata in Servizio Sociale, con tesi sperimentale in Psicologia Ambientale. Attualmente iscritta alla specialistica di Scienze e Politiche Sociali, ho a cuore il benessere delle persone e in particolare dei bambini. I miei principali interessi scientifici sono rivolti alla comprensione dei processi psicologici che si instaurano tra le persone, in particolare i bambini e gli ambienti, o luoghi, di vita quotidiana (l’ambiente scolastico in primis) e valutare come tali processi influenzano positivamente o negativamente il benessere psicologico dell’individuo.

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