Quali sono le ripercussioni psicologiche del vivere sei mesi al buio e sei mesi alla luce?

Vivere ai confini del mondo

Ci sono luoghi nel Nostro Universo che presentano dei fenomeni naturali come sei mesi di luce e sei mesi di buio e le conseguenze si ripercuotono sugli abitanti. Il fenomeno può essere osservato sia nell’area artica che antartica, nelle rispettive estati. A seconda della latitudine di osservazione,il Sole può non tramontare per più giorni consecutivi. Alla latitudine di 66° 33’ non cala la notte per quasi due settimane. A Capo Nord (lat. 71° 10’) è giorno per circa 75 giorni, da metà maggio fino alla fine di luglio. Ai Poli, il Sole non tramonta per 6 mesi.

Sotto il Circolo polare artico si sperimenta la “notte bianca”. Anche se il Sole non è più visibile all’orizzonte, la rifrazione rimanda una luce crepuscolare, che illumina le città e fa risparmiare l’uso di luce artificiale. Così d’inverno si sperimenta il buio di mezzogiorno. In questo caso, sempre a causa dell’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre, il Sole non sorge mai sopra l’orizzonte e la notte dura per tutta una giornata.

Ai confini del polo Nord a Utsjoki, nella punta settentrionale della Finlandia, il giorno può durare più di due mesi, questo a causa dell’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra: a latitudini superiori a 66°33‘ il sole non scende mai sotto l’orizzonte. In queste condizioni la notte non cala mai. Anche a Rjukan, un piccolo villaggio poco lontano da Oslo, situato in un ambiente naturale spettacolare, in una valle tra le montagne, la sua attrazione principale costituisce allo stesso tempo il suo peggior limite: da Settembre a Marzo Rjukan non riceve luce solare diretta, poiché essa viene schermata dalle montagne. Nonostante Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia e Islanda sono fra i paesi più bui e freddi del mondo, sono considerati da ormai dieci anni in tutte le classifiche mondiali dei paesi più beati. Questi alti tassi di felicità, dipendono dal tipo di società che hanno costruito dove il benessere di vita sia lavorativo che sociale è superiore rispetto a tanti altri Paesi del mondo.

L’assenza di luce e le sue conseguenze

I maggiori indici di suicidio si registrano nelle Nazioni del nord del mondo, dove la luce naturale ha una minore presenza nell’arco delle 24 ore. Secondo gli esperti ”il sole è una potente medicina naturalee gratuita. Lo dimostrano anche le ricerche recenti di un gruppo di studiosi dell’’Università della California che hanno dimostrato che c’è una forte connessione tra l’esposizione al sole e l’insorgenza del cancro. Uno studio condotto su 1179 donne in menopausa ha dimostrato che alti livelli di vitamina D fanno scendere al 6% circa il rischio di sviluppare il cancro soprattutto al colon e al seno”.

Esporsi al Sole, oltre ad essere importante per la chimica del corpo, è anche fondamentale per la qualità dei pensieri e delle emozioni, perché questa luce ha un potere benefico sul piano mentale ed emozionale. Il suo effetto agisce anche a un livello più profondo di quello materiale, e l’informazione che porta ci aiuta a migliorare il nostro comportamento e i nostri sentimenti.

Le ricerche scientifiche confermano che, a tutti, il sole porta una nota aggiuntiva di felicità e maggior disponibilità verso gli altri, diffonde il buonumore perché potenzia la produzione di serotonina, ormone del benessere, non a caso l’estate è il periodo in cui più facilmente facciamo amicizia e come sempre quando c’è bel tempo secondo uno studio dell’Università del Michigan, l’umore migliora e così anche memoria e creatività. Le tonalità giallo-sole diffuse nell’aria danno un’informazione rivitalizzante, sollecitano in modo positivo il plesso solare: ci sentiamo più forti, più carichi.

Durante il periodo invernale quando la luce del giorno è poca e di breve durata si manifesta questa forma particolare di depressione, direttamente collegata con l’assenza di luce solare diretta: la depressione stagionale (SAD). I sintomi si differenziano, si parla infatti di depressione atipica. La depressione stagionale può interferire pesantemente sulla produttività e sul proprio modo di vivere giorno per giorno quando i sintomi – se accentuati – possono impedire alla persona di uscire di casa, di vedere gente, di impegnarsi in una delle normali attività che normalmente lo interessavano.

Alla base di tutto c’è la relazione fra produzione di ormoni e luce. I sintomi sono: mancanza di energia, affaticabilità, calo della libido, difficoltà ad alzarsi la mattina, aumento di assunzione di cibi dolci o ricchi di carboidrati. Nello specifico sembra che i cambiamenti di esposizione alla luce solare influenzino il livello di serotonina del sistema neuropsicologico, con il conseguente calo di umore ed energie, e/o che tale carenza di luce porti ad un abbassamento della quantità di melatonina, un ormone fondamentale alla base dei ritmi psico-biologici vitali dell’individuo. Tutto questo comporta cambiamenti a livello dei meccanismi psico-fisici i quali, uniti a una o più sfere vitali problematizzate da ulteriore intenso stress, forte ansia, umore altalenante, etc., portano ai suddetti sintomi stagionali e/o ad altre problematiche di tipo psicologico.

Quali rimedi utili?

Esistono rimedi davvero efficaci: per la terapia del SAD è necessario munirsi di apposite lampade molto forti, che emettono una luce con lo stesso spettro di quella solare diurna e dotate di appositi filtri per schermare i raggi ultravioletti e infrarossi al fine di non rischiare di danneggiare la pelle.

La terapia prevede un’esposizione a questa luce forte per un tempo compreso, a seconda della potenza della lampada e dalla distanza a cui si colloca, tra la mezz’ora e le due ore al giorno: il trattamento, inoltre, dovrebbe durare almeno una settimana, ma per molti specialisti è bene prolungarlo per tutto il periodo invernale, soprattutto nei Paesi Nordici.

La cura di elezione è la light therapy, la somministrazione di una luce artificiale ad un’ora definita del mattino che è molto in uso nei paesi nordici». Ci sono anche persone che prendono degli antidepressivi per cercare di non buttarsi troppo giù, esistono però dei rimedi naturali da provare prima di arrendersi al trattamento “chimico” a meno che non sia prescritto dal medico come unica soluzione urgente.

Riferimenti Bibliografici

Zoli S. (2014) Depressione stagionale: il buio «imprigiona» la serotonina.Fondazione Umberto Veronesi: Roma  www.fondazioneveronesi.it

American Psychiatric Association (2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. DSM-5. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Lewy, A.J., Lefler, B.J., Emens, J.S., & Bauer, V.K. (2006). The Circadian Basis of Winter Depression. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 103(19), 7414-7419

Knapen, S.E., Werken, M.van de., Gordijn, M.C.M., & Meesters, Y. (2014).The duration of light treatment and therapy outcome in seasonal affective disorder. Journal of affective disorders, 166, 343-346.

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About Author

Sono laureata in Psicologia applicata ai contesti di salute, lavoro e giuridico forensi; attualmente lavoro nella ricerca e selezione del personale.

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