Una patologia scarsamente conosciuta e sottostimata

La Sensibilità Chimica Multipla: Sopravvivere alla normalità

Per Sensibilità Chimica Multipla o Multiple Chemical Sensitivity Syndrome (MCS) si fa riferimento a quella patologia neuro-immuno-tossico infiammatoria in cui l’esposizione a sostanze chimiche presenti nell’ambiente ( deodoranti, cosmetici, profumi, plastica, solventi, materiali odontoiatrici, detergenti, pesticidi, gas di scarico dei veicoli, mobili nuovi, cloro, tappeti nuovi, carta stampata, inchiostro, farmaci, telefono cellulare e wi-fi, anestetici, conservanti, coloranti e meno comunemente fumo di sigaretta) provoca sintomi di varia intensità, da lievi a fortemente invalidanti.

Attualmente l’MCS è riconosciuta come patologia ambientale in molti paesi europei (Spagna, Danimarca, Germania, Austria, Australia, USA, Canada, Giappone) in cui le persone ricevono cure adeguate. In Italia invece, la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla è stata definita nel 2001 dal ministero della Salute come: “sindrome cronica caratterizzata da una intolleranza dovuta all’esposizione a sostanze chimiche generalmente tollerate dalla maggioranza dei soggetti, la quale potrebbe essere legata a una condizione di suscettibilità individuale piuttosto che alla tossicità della sostanza”.

Da questa definizione si denota la grande difficoltà legata all’ inquadramento della patologia la quale non viene compresa dallo stesso Sistema Sanitario Nazionale poiché non ne riconosce la causa legata agli agenti chimici e la descrive come “sindrome cronica” anche se la cronicità tende a cambiare a seconda dell’ambiente in cui il paziente si trova (Genovesi, 2011).

L’MCS infatti viene classificata come una sindrome rara anche se l’endocrinologo, psichiatra e immunologo Giuseppe Genovesi (2011), che in passato ha diretto al Policlinico Umberto I di Roma il primo centro specializzato nella cura della patologia, ha sottolineato che rischia di divenire una vera e propria “epidemia” dato che in Italia circa un milione di persone ne soffre ma solo 1,5% sa di esserne affetto poiché ancora non viene diagnosticata in maniera corretta. La patologia colpisce inoltre, indistintamente soggetti di qualsiasi età e ceto sociale anche se vi è un picco di incidenza in soggetti tra i 30 e i 50 anni (ma oggi la sintomatologia è presente anche in bambini di  2-3 anni), è particolarmente presente in tutte quelle persone che per lavoro sono esposte a una o più sostanze chimiche tossiche ed è maggiormente frequente nel sesso femminile rispetto a quello maschile con un rapporto di 3:1 (anche se questa situazione oggi sta cambiando poiché vi sono casi clinici anche di maschi).

Le Cause della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (MCS)

L’MCS è caratterizzata sia da una predisposizione genetica che da una forte componente ambientale che tende a far sviluppare la sintomatologia. L’ MCS è caratterizzata da un’alterazione dei geni che portano ad una ridotta capacità di saper metabolizzare le sostanze chimiche con cui la persona viene a contatto. L’organismo della persona affetta dunque, ha difficoltà ad eliminare le sostanze chimiche accumulate portando come conseguenza una forte intossicazione.

La predisposizione genetica dunque gioca un fattore importante nello sviluppo dell’MCS ma non ha un ruolo cosi incisivo poiché in realtà vi è una forte componente ambientale in cui l’ambiente stesso, essendo fortemente inquinato, inibisce l’espressione del DNA provocando danni al sistema metabolico. A tal proposito un contributo fondamentale è lo studio intrapreso dall’ endocrinologo, immunologo e psichiatra Giuseppe Genovesi (2016) che iniettò il glucosio radiomarcato su due gruppi di persone (uno affetto da MCS e l’altro da persone sane) per poter osservare l’attività metabolica del cervello. Attraverso la PET si è notato che entrambi i gruppi, quando esposti ad una emissione di ossigeno senza profumazione, avevano il glucosio radiomarcato distribuito in maniera uniforme mentre, se esposti ad ossigeno profumato alla vaniglia, il gruppo “con MCS” presentava una distribuzione disomogenea del glucosio a differenza del gruppo “sano” che ripresentava la stessa omogeneità. Da questo studio dunque si evince che la Sensibilità Chimica Multipla è una patologia neurotossica e non di origine psichiatrica come spesso viene diagnosticata.

Per sottolinere il ruolo primario giocato dall’ambiente il professor Genovesi (2016) afferma “sappiate tutti allora che l’MCS esiste ed è legata ad una difficoltà ad eliminare numerosissime sostanze chimiche, una difficoltà sostenuta da mutazioni genetiche presenti in parte dalla nascita, ma che non si sarebbero mai espresse in forma di malattia se i malcapitati affetti fossero vissuti in un contesto ambientale idoneo (tanto per capirci chi vivesse in un’isola del pacifico cibandosi di frutta e verdura senza pesticidi, pesci e carni senza conservanti, ormoni, antibiotici e quant’altro, pur avendo la predisposizione genetica non si ammalerebbe mai). In più si dà anche il caso che in determinate circostanze l’inquinamento sia tale da provocare al soggetto un’alterazione genetica ex novo cioè che non esisteva dalla nascita, che lo fa ammalare”.

I Sintomi e le Conseguenze della Sensibilità Chimica Multipla (MCS)

L’ MCS è una patologia multisistemica che presenta vari livelli di gravità e può colpire vari organi e apparati infatti i sintomi sperimentati interessano l’apparato respiratorio (tosse, difficoltà respiratorie), il sistema nervoso centrale (mal di testa, affaticamento, irritabilità, amnesia a breve termine, scarsa concentrazione, insonnia), il sistema muscolo scheletrico (spasmi, dolore muscolare e articolare, mancanza di cordinazione), il sistema cardiocircolatorio (dolore al petto, tachicardia), l’ apparato gastrointestinale (difficoltà digestive, bruciore di stomaco, nausea, crampi) ed infine danni alla pelle (prurito, eruzioni cutanee). L’ MCS ha inoltre gravi conseguenze sulla qualità della vita di chi ne è colpito, poiché porta ad un forte isolamento socio-relazionale e ad una mancanza di rapporti con l’esterno.

La persona affetta dalla patologia è costretta a cambiare spesso casa poiché eccessivamente esposta ad agenti chimici ambientali oppure a vivere isolata nella propria abitazione o in una stanza opportunamente “bonificata” (ripulita da qualsiasi sostanza chimica). Anche la vita lavorativa diventa ingestibile e la persona è costretta a prendere ferie per potersi disintossicare dalle sostanze nocive oppure ad abbandonare il lavoro a causa del peggioramento della patologia.  L’alimentazione inoltre, subisce grandi e repentine modifiche poiché la persona è intollerante alla quasi totalità degli alimenti e quindi ingerisce solo pochi cibi; questo può portare a carenze di vitamine e ripercussioni anche sulla salute della persona.

La mancanza di ambienti ospedalieri idonei inoltre rende ancora più drammatica la situazione poiché non vi è una stanza bonificata o attrezzature adeguate a questa tipologia di pazienti che, in caso di necessità, non possono recarsi in tali ambienti poiché la sola esposizione olfattiva a sostanze nocive li porterebbe a gravi conseguenze per la propria salute. Gli specialisti e i medici di base inoltre non sono preparati su questo tema poiché tendono a classificarla come disturbo somatico, allergia o di natura psichiatrica (Genovese, 2011). Queste problematiche spingono cosi molte persone affette da MCS a rivolgersi a strutture all’estero per poter essere curate e tornare a condurre una vita dignitosa.

Tutti gli aspetti sopra delineati portano la persona a manifestare aspetti psicologici importanti secondari alla patologia come Disturbi D’ansia e Depressione (Genovesi, 2011). In conclusione è importante dunque che tale patologia non sia più definita come rara ma riconosciuta come una “Malattia Ambientale” altamente invalidante in modo da dare assistenza a chiunque ne sia affetto e di  restituire quella dignità che si allontana dal concetto di “ numero” per avvicinarsi a quello di “persona” che ha gli stessi diritti degli altri di essere curata.

Riferimenti Bibliografici

Genovesi G., Conferenza Nazionale sulla Nutrizione (Roma, 10 e 11 giugno 2011) sulla Sensibilità Chimica Multipla –  presso la Pontificia Università Lateranense  https://www.youtube.com/watch?v=LYzyDH1W7O0

http://www.fundacion-alborada.org/wp-content/uploads/2017/11/protocolosq-andalucia.pdf

https://www.osservatoriomalattierare.it/sensibilita-chimica-multipla-che-cose

https://www.oltrelamcs.org/rassegna-stampa/scienza-e-conoscenza-62/

https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/medicina-non_convenzionale/che-cosa-e-la-sensibilita-chimica-multipla

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=62041

https://www.altrogiornale.org/sensibilita-chimica-multipla-mcs/

https://www.terranuova.it/Il-Mensile/Sensibilita-chimica-multipla

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About Author

Ho conseguito la Laurea Triennale in “Scienze e tecniche psicologiche” presso la Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma (LUMSA) e in seguito ho ottenuto la Laurea Magistrale presso la stessa università, laureandomi in “Psicologia clinica del ciclo di vita”. Attualmente sto svolgendo il primo semestre di tirocinio post-laurea presso l’ Istituto per lo Studio delle Psicoterapie di Roma (ISP). Al termine del tirocinio annuale effettuerò l'esame di abilitazione alla professione per poi continuare il mio percorso formativo sia nell'ambito dell'Arteterapia e delle tecniche espressive, che nell'ambito della psicoterapia.

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