La psicologia ambientale studia il comportamento e il benessere degli esseri umani in relazione all’ambiente socio-fisico. Quest’ultimo, non è inteso solo come l’insieme delle caratteristiche fisiche di un luogo, bensì come una struttura dimensionale in cui viene effettuata un’analisi relativa agli aspetti sociali.

Alcuni autori, analizzando la dimensione cognitiva che caratterizza la valutazione dei comportamenti ambientali, hanno posto l’accento sulle seguenti caratteristiche fisiche come indicatori di preferenza:

  • coerenza, la struttura deve essere compresa dal punto di vista cognitivo-;
  • complessità, la persona deve poter esplorare e comprendere l’ambiente stesso-;
  • leggibilità, -chiarezza della disposizione fisica dunque accessibile all’esplorazione in modo semplice ed efficace;
  • mistero, l’individuo deve essere messo nella posizione sia di scoprire l’ambiente sia di interagire con questo.

Risulta opportuno sottolineare come vi sia una convergenza tra questa branca della psicologia e altre discipline tra cui la pedagogia, in quanto quest’ultima analizza l’aspetto teoretico, psicologico e didattico dello sviluppo. Entrambe, infatti, riconoscono l’elevato potenziale del bambino, ritengono che egli debba godere della propria libertà, attribuiscono all’arte un ruolo centrale (in modo particolare nelle scuole), propongono un ambiente a misura di bambino e danno molta importanza al gioco.

Tra i metodi pedagogici più conosciuti troviamo il metodo Montessori, che si occupa in buona parte del corredo scolastico sostenendo che questo debba essere spostato e gestito in base ai gusti del bambino purché non si crei troppo disordine.

L’ambiente nella scuola dell’infanzia assume dunque una notevole importanza rilevanza, infatti viene visto come contesto di relazione, di cura e di apprendimento. Ai bambini va inoltre garantita la possibilità di vivere all’interno di uno spazio naturale in cui poter scambiare punti di vista e condividere con gli altri le proprie opinioni.

Assume rilievo la funzione dell’arredamento. Proprio riguardo a questo, è possibile notare come le diverse disposizioni dei banchi nelle aule possano avere effetti differenti. La disposizione dei banchi, infatti, non è casuale ma legata al tipo di insegnamento scelto dal professore.

Le disposizioni più comuni sono:

  • a gruppi: in cui vi è la disposizione di 3 /4 banchi sistemati a formare un rettangolo o un quadrato. Può essere utile quando le classi sono poco numerose e si ha il fine di far socializzare gli alunni. Se si opta per questa disposizione, le lezioni non devono essere frontali.
  • a ferro di cavallo: i banchi in questa disposizione sono affiancati gli uni con gli altri al fine di formare una “U” capovolta attorno alla cattedra. Tale disposizione è utilizzata per affermare la centralità dell’insegnante nel processo formativo e favorire le attività didattiche di discussione.
  • a file frontali e parallele: la cattedra è davanti alla prima fila di banchi. Il rapporto tra lo studente e l’insegnante è prioritario rispetto alla socializzazione e alle attività di gruppo.

Tra i progetti che migliorano l’apprendimento attraverso le modificazioni all’ambiente, vi è il progetto P.E.A.V. (Proteggi Educa Allena la tua Visione). Esso è dedicato agli insegnanti, ai genitori e agli alunni, e si focalizza sull’importanza di educare, proteggere e allenare la propria visione, al fine di avere un apprendimento corretto e veloce.

Un’altra iniziativa molto interessante in Italia, cui hanno aderito 97 scuole, si chiama: Senza Zaino. In questo progetto si dà grande importanza all’architettura dell’aula. Lo spazio è diviso in aree di lavoro, dove i bambini si auto-organizzano, studiando spesso materie diverse da tavolo a tavolo. Quando lo studente ha svolto il compito richiesto, si sposta nell’angolo della correzione, dove, da soli, si controlla il proprio compito. La classe è dotata di schedari, libri, classificatori e penne con impugnature particolari, che facilitano l’approccio alla scrittura. Un’aula SZ non possiede né la cattedra né i banchi: lo spazio è articolato in aree di lavoro con postazioni specifiche per le diverse discipline.

In questo articolo si approfondiranno quindi il ruolo e l’influenza che la struttura e l’arredamento dell’aula, e nello specifico la disposizione dei banchi, hanno nella percezione e nel processo di apprendimento di bambini e ragazzi all’interno del contesto scolastico.

L’articolo originale è disponibile al seguente link:

La psicologia ambientale

 

 

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About Author

Mi chiamo Alice Cusumano, ho 20 anni, sono nata a Catania e mi sono diplomata al liceo scientifico di Giarre. Attualmente studio psicologia alla Kore di Enna. Mi appassionano le gite naturalistiche, soprattutto se fatte in montagna e per questo ho fatto parte di un'associazione mirata alla protezione degli ambienti e delle specie a rischio. Ho svariate passioni come ad esempio il rugby, che pratico a Catania ed il teatro che è stata una delle mie ultime scoperte.

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