Quando i Social Network si colorano di verde

Cooperare online per riscoprire l’ambiente

Secondo il modello proposto da Jackson, all’interno di ogni essere umano risiede una gerarchia di sistemi motivazionali (Liotti, 2017) ; noi focalizzeremo la nostra attenzione sul Sistema Cooperativo paritetico, andando ad esplorare le nuove iniziative di cooperazione, sviluppate in rete con l’obiettivo di aprire all’uomo le porte di una visione di mondo “eco-sistemica”, che lo riconcili al suo ambiente. “Il sistema cooperativo paritetico è attivato dalla percezione di obiettivi che appaiono agli individui interagenti come meglio perseguibili attraverso un’azione congiunta” (ivi); attualmente, a risvegliare il nostro spirito cooperativo, collaborativo e solidale nei confronti dell’ambiente, contribuisce notevolmente il mondo virtuale dei Social Network. Come sostiene Moriggi, la natura del web è di per sé cooperativa (Cicerone Paola Emilia, 2017), e ciò si manifesta già nel crescente numero di opportunità cooperative che nascono ogni ora, andando ad innescare meccanismi di solidarietà molto efficaci, e  promuovendo la nascita di social network “green”.

L’esigenza umana ormai prioritaria, di sviluppare e coltivare un’intelligenza ecologica, ha trasformato la rete in uno strumento idoneo a diffondere consapevolezza e rispetto ambientale. Lo straordinario successo nell’utilizzo dei Social nell’ambito ambientale è dato dalle caratteristiche salienti che definiscono questi nuovi mezzi:

  • la partecipazione e l’interazione delle persone
  • la comunicazione multilaterale
  • la reperibilità istantanea e la trasparenza delle informazioni
  • la nascita di community: comunità di persone aggregate dalla condivisione di determinati interessi di nicchia (Romei, 2015)

Grazie ai molteplici social media ambientali, al Crowdsourcing, “ pratica sociale di collaborazione di massa a progetti o processi complessi attraverso internet” (https://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/100 parole/Tecnologia/C/Crowdsourcing.shtml?uuid=af1f0bfa-8af3-11dd-953b- 4eca81469376&DocRulesView=Libero n.d.)  ai database opensource, e alla loro accessibilità universale,  è nata la possibilità di monitoraggio ambientale, ed è cresciuto l’impegno e il coinvolgimento personale nelle attività finalizzate alla sostenibilità ambientale (Fronte M., n.d.). E’ fondamentale sottolineare che la centralità quotidiana di questi social network nella vita di molte persone, non fa di questi strumenti un mezzo indispensabile e sufficiente alla cura dei danni ambientali, ma ne fa un mezzo utile, se e solo se, integrato al mondo pratico e concreto.

I Social Network Ambientali

L’interesse umano per un mondo “green” continua a crescere ogni giorno manifestandosi nell’attuale esplosione di social network dedicati a temi ambientali. Ad oggi abbiamo la possibilità di monitorare la qualità dell’aria con dei sensori applicabili sui nostri smart phone; possiamo segnalare emergenze ambientali scaricando app o utilizzando social; abbiamo le risorse per poter tornare a condurre una vita sostenibile nel nostro pianeta: sta a noi saperle individuare e farne un buon utilizzo. La conferma di risultati vantaggiosi per l’ambiente, ad opera del mondo dei social media, è arrivata soprattutto in situazioni di catastrofi naturali; il cambiamento decisivo nell’utilizzo di questi mezzi in caso di disastri ha avuto luogo a seguito del terremoto di Haiti. Come sostiene Kleim, è funzionale che un evento catastrofico scateni la sua complessa rete di scambi di informazioni, perché in questo modo la risposta ad esso migliora e cresce, tra le persone colpite dalla catastrofe, la possibilità di controllare la situazione (Maron D.F., 2013).

Fra i numerosi i canali virtuali che mettono in collegamento persone attive nella promozione di comportamenti pro-ambientali finalizzati a salvaguardare l’ambiente e a garantire un futuro sostenibile, è possibile individuare:

  • Wiser: è un social network della sostenibilità ambientale, nato dall’idea di aggregare tutti coloro che si interessano attivamente a questioni attuali cruciali e interconnesse quali: la giusitizia economica, la protezione dei diritti umani, la sostenibilità ecologica, la responsabilità politica e la pace. Oggi conta quasi 72.000 iscritti nel mondo, è presente dunque in diversi paesi e permette di costruire delle alleanze pro ambientali (Ulivieri, 2012)
  • Q-Cumber: è un social network per il monitoraggio ambientale e permette ai cittadini di condividere criticità ambientali con lo scopo di evidenziare impatti e rischi ambientali e far crescere l’intelligenza ecologica umana permettendo alle persone di orientare i propri comportamenti alla ricerca di soluzioni condivise e pro ambiente (Ulivieri, 2014)
  • EnviNET: è una piattaforma Italiana, accessibile a tutti, creata nell’Università di Perugia, con lo scopo di condividere idee per la sostenibilità ambientale (http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/primo-piano/2013/non-solo-facebook-i-social-network-pensati-per-lambiente, 2013)

Riavvicinarsi nel mondo virtuale per cooperare nel mondo reale

Secondo Patricia Wallace sta nascendo online, in forma moderna, la solidarietà delle antiche tradizioni rurali, in cui tra vicini di casa ci si aiutava reciprocamente nella costruzione dei fienili (Cicerone P.E., 2017). A sostenere questa idea è la nascita del Social Street, un fenomeno avvitato a Bologna nel 2013, a seguito della scomparsa dei rapporti sociali e delle perdita di senso di appartenenza che hanno segnato un forte degrado urbano, e una riduzione del controllo sociale del territorio (Donati, Giddens et al., n.d.). Si ritorna così a rivolgersi ai vicini virtuali, e a cooperare per rendere il proprio quartiere più sicuro e felice, creando online una community per ogni quartiere. Uno dei principali social network nati a partire da questo fenomeno, è Nextdoor: nato in America nel 2011 e da poco giunto in Italia, con lo scopo di creare reti sociali tra i vicini e riorganizzare con ordine il proprio ambiente, potenziando i rapporti e riattivando lo spirito di cooperazione (Tocci, 2017)

 La nascita di queste “comunità sostenibili” dallo spirito rurale, ha avviato la costruzione degli eco-villaggi:  piccoli insediamenti abitati da chi sceglie uno stile di vita alternativo a quello moderno, basato sui principi di ecologia e rispetto l’ambiente (Mussi, 2018). Questi siti sono diventati  ambienti di ricerca ecologica e sociale e in Italia gran parte di questi sono nati a partire dalla riqualificazione di terre abbandonante. Inserirsi virtualmente in una comunità e sentirsi partecipe di un gruppo che coopera per tornare a condurre una vite “Green”, permette di riscoprire quella collettività insita nell’intelligenza ecologica, che l’attualità ha oscurato.

Riferimenti bibliografici

Liotti G., Fassone G., Monticelli F., (2017) , L’evoluzione delle emozioni e dei sistemi motivazionali, Raffaello Cortina Editore: Milano

Cicerone P.E., (luglio 2017), Solidarietà 2.0, Mente & cervello, pp. 40-45

Q Cumber: il social network per il monitoraggio ambientale http://www.greenews.info/rubriche/qcumber-il-social-network-per-il-monitoraggio-ambientale-20140716/ (14/10/2018)

Wiser, il social network della sostenibilità ambientale  http://www.greenews.info/prodotti/wiser-il-social-network-della-sostenibilita-ambientale-20120905/ (14/10/18)

Sostenibilità ambientale e sociale: cosa sono gli ecovillaggi https://www.infobuildenergia.it/approfondimenti/sostenibilita-ambientale-sociale-cosa-sono-ecovillaggi-397.html (14/10/2018)

Social Street: dal virtuale al reale virtuoso http://www.socialstreet.it (14/10/18)

Le aziende del settore ambientale e i social network http://danieleromei.com/le-aziende-del-settore-ambientale-e-i-social-network/ (14/10/18)

Maron D.F., ( 15 Giugno 2013), Come i social media stanno cambiando la reazione ai disastri, Le ScienzeSocial media e monitoraggio ambientale https://www.scienzainrete.it/blog/luca-carra-e-margherita-fronte/social-media-e-monitoraggio-ambientale/marzo-2014 (14/10/18)

Non solo Facebook: i social network pensati per l’ambiente http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/primo-piano/2013/non-solo-facebook-i-social-network-pensati-per-lambiente (14/10/18)

Redazione TPI (20 Settembre 2018), In Italia è arrivato Nextdoor, il social network dei vicini di casa, TPI news https://www.tpi.it/2018/09/20/nextdoor-social-network-vicini-di-casa/ (14/10/18)

EnviNet è un social network “green”. Come è nata questa idea e come funziona la piattaforma? http://www.envi.info/blog/2017/10/06/intervista-allideatrice-del-social-network-ambientale/ (14/10/18)

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About Author

Sono Lilly Cavicchioni; ho recentemente conseguito la laurea Magistrale in Psicologia Clinica e di Comunità presso l’Università Europea di Roma. In passato ho svolto un tirocinio formativo pre-laurea presso l’associazione DAI, Disturbi Alimentari in Istituzione, e al momento sto svolgendo il tirocinio post-laurea presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, mantenendomi nel settore dei Disturbi Alimentari. Al termine del tirocinio effettuerò l’esame di abilitazione alla professione per poi continuare il mio percorso formativo nell'ambito della psicoterapia, scegliendo una scuola di specializzazione con un approccio Cognitivo Comportamentale.

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