Quanto sei metereopatico? Cioè quanto pesa sul tuo umore il fatto che ci sia bel tempo o brutto tempo? Se fai questa domanda alla gente, la maggior parte ti risponderà con una certa sicurezza che il tempo ha grande influenza sul loro umore generale.

Che cosa si intende per Meteoropatia?

Il termine Meteoropatia si utilizza per indicare una serie di disturbi fisici e psichici che sono causati dal tempo atmosferico e dal cambiamento delle stagioni. Il termine meteoropatia deriva dal greco «meteora» che significa «oggetti che si trovano nel cielo» o «fenomeni celesti» e «pathos» che significa «malattia, dolore e sofferenza».

La meteoropatia non è una vera e propria patologia ma un insieme di sintomi in concomitanza con i cambiamenti del tempo. In particolare la sintomatologia si manifesta in forma acuta quando il cambiamento di tempo è particolarmente rilevante, per esempio si passa bruscamente dal caldo al freddo, quando vi sono improvvisi temporali o quando si manifestano raffiche di vento molto forti. Secondo recenti studi, le persone meteoropatiche sono in continuo aumento e nel 5% dei soggetti affetti da questo insieme di disturbi si può verificare nel tempo una vera e propria patologia invalidante.

Cosa succede con l’arrivo della Primavera o Autunno?

Da molto tempo la scienza ha dimostrato che esiste un rapporto molto stretto tra le variazioni climatiche legate al cambio di stagione e le condizioni psicofisiche che riguardano, in misura maggiore o minore, ciascun essere umano.

Le ragioni specifiche, relativamente all’arrivo della Primavera o dell’autunno, sono due:

  1. Aumento/ diminuzione delle ore di luce;
  2. Aumento/diminuzione della temperatura ambientale.

Questi due parametri producono effetti sia a livello fisico che psichico. Il cambio di luminosità quotidiana, infatti, indurrebbe cambiamenti a livello cerebrale e influenzerebbe la trasmissione delle sostanze che regolano l’umore (tra cui, ad esempio, la serotonina). L’innalzamento o l’abbassamento della temperatura, poi, produce importanti variazioni del metabolismo.

Sicuramente, a soffrirne di più sono gli individui la cui attivazione di base è già significativa, pertanto reagiscono peggio degli altri alle alterazioni biochimiche indotte dal cambio di stagione, indipendentemente dal fatto che soffrano di un disturbo d’ansia.

Sul versante delle caratteristiche di personalità, invece, sappiamo che gli individui più soggetti a modificare il loro umore in base alle stagioni presentano una cronica percezione di stress negativo per la loro situazione di vita e una marcata tendenza a vivere le loro emozioni intensamente.

Quali sono i sintomi e come si manifestano?

Nella maggior parte dei casi, la meteoropatia si manifesta con: disturbi dell’umore (irritabilità, tendenza all’isolamento, ansia, malinconia e sintomi depressivi), astenia, insonnia, cefalea, sudorazione, nausea, vertigini, difficoltà di concentrazione, aumento della dolorabilità a livello articolare e muscolare, sensazione di “respiro corto” e pesantezza allo stomaco nonché tutta una serie di modificazioni delle abitudini nel ritmo sonno-veglia (sia a livello quantitativo sia a livello qualitativo), del peso/appetito e delle attività sociali.

Alcune persone avvertono il disagio anche in anticipo e mostrano un’acuta sensibilità, tale da sentire un temporale o la neve con due o tre giorni in anticipo. Talvolta è una cefalea, oppure la nausea o un dolore articolare: il cambiamento climatico viene annunciato da un sintomo chiave e raramente viene smentito.

Questo stato di malessere viene definito con il termine SAD (Season Affective Disorder), o Disturbo Affettivo Stagionale, e si riferisce ad un disturbo dell’umore e, più in generale, dell’affettività, che viene a verificarsi proprio in relazione e in concomitanza con i cambi di stagione.

Dal punto di vista fisiologico, l’aumento delle ore di luce e della sua intensità porta ad una maggiore produzione di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”), che l’organismo secerne per far fronte all’aumentato fabbisogno di energia che segue la fine dell’inverno e l’allungamento del periodo di luce giornaliero; oltre al cortisolo, aumenta anche la produzione di melatonina e la quantità di serotonina in circolo, proporzionalmente all’esposizione alla luce solare, determinando variazioni biochimiche anche brusche che possono portare all’aumento dell’attivazione fisiologica, la quale provoca un maggiore disagio nei soggetti che già soffrono di ansia.

I sintomi della meteoropatia sono vari e a differente grado di intensità; questi dipendono dal soggetto, ma anche dalle specifiche situazioni meteorologiche.
L’afa estiva, per esempio, è correlabile a mal di testa e insonnia; i temporali provocano spesso mal di stomaco, palpitazioni e sensazione di affanno, anche dopo piccoli sforzi. Anche i venti freddi e umidi possono essere responsabili di sbalzi dell’umore e difficoltà di memoria.
Altri disturbi frequenti associati alla meteoropatia sono astenia, nervosismo, irritabilità e disturbi del sonno, quest’ultimi aggravati con risvegli notturni precoci dovuti al ritorno dell’ora legale e del cambio del ritmo sonno-veglia.

Rimedi e consigli utili

 In linea generale chi si trova a disagio in questi momenti di passaggio può intervenire, per quanto riguarda gli effetti di luce e temperatura ad esempio usando occhiali da sole e abbigliamento non eccessivamente caldo. E’ importante promuovere l’attività fisica all’aria aperta e prediligere una corretta alimentazione, preferendo frutta, verdura e acqua ad alimenti eccessivamente calorici.

Non esistono trattamenti farmacologici specifici diretti in grado di risolvere alla radice la meteoropatia, ma, se occorre, è possibile cercare di alleviare i sintomi attraverso strumenti olistici e/o psicoterapeutici come il training autogeno, l’agopuntura, l’omeopatia e lo yoga.

(http://www.environmentbehavior.it/parlare-gli-alberi/)

Altri metodi alternativi possono essere l’idroterapia, capace di stimolare il sistema interno di termoregolazione, vengono prescritte docce scozzesi (acqua calda e poi, gradualmente, fredda), docce alternate (getti caldi e freddi in brusca successione), idromassaggi e nuoto.

E si può cogliere l’occasione per chi non è in terapia psicoterapeutica per affrontare il problema e chiedere aiuto ad un professionista, per scoprire anche se tali sintomi siano il segnale di un disturbo latente causato da altri fattori che il cambio stagionale ha messo in evidenza.

Bibliografia

 http://www.medicina360.com/meteoropatia.html

https://www.tantasalute.it/articolo/meteoropatia-sintomi-cure-e-rimedi/43821/

www.medicina33.com

 

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About Author

Sono laureata in Psicologia applicata ai contesti di salute, lavoro e giuridico forensi; attualmente lavoro nella ricerca e selezione del personale.

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