Si definisce Psicologia Ambientale quella disciplina che studia la relazione tra gli individui e l’ambiente, sia esso naturale o urbano (http://www.environmentbehavior.it/lo-studio-della-psicologia-ambientale/). Questo significa che la Psicologia Ambientale studia l’influenza dell’ecosistema sull’esperienza umana, sui comportamenti e sul benessere, ma anche l’influenza degli individui sull’ambiente, cioè quali fattori influenzano l’ambiente e quali strategie lo incoraggiano (Steg, Van De Berg, De Groot, 2013).

In un primo periodo molta attenzione fu data all’ambiente urbano fisico (cioè l’architettura e l’ingegneria) e al modo con cui quest’ultimo influenzava il comportamento umano e il benessere degli individui (Bonnes, Bonaiuto, 2002). Le questioni su come le case, gli uffici o gli ospedali potessero essere costruiti al meglio per i potenziali utenti e su come gli stressor ambientali (es. le temperature estreme, l’umidità, la folla) potessero influenzare l’agire umano e il benessere degli individui, furono il punto centrale di molti studi di Psicologia Ambientale (Craik, 1973; Wohlwill, 1970).

Il secondo periodo della rapida crescita di questa disciplina è iniziato alla fine degli anni ’60 quando le persone sono diventate consapevoli dei problemi ambientali, ovvero le mutevoli influenze negative delle attività umane sull’ambiente biofisico, e gli effetti negativi di questi problemi causati dall’uomo (come il rumore e l’inquinamento) sulla salute e il benessere degli individui (Sagerstrom, Miller, 2004).

I fattori di stress ambientale più comuni e largamente studiati sono cinque:

  • il rumore: rumori intensi, non prevedibili e non controllabili possono creare sentimenti negativi come l’irritazione e il fastidio. Il rumore cronico produce stress fisiologico ed influisce negativamente sulle persone anche a livello comportamentale e psicologico. Esso incide sulle performance, può alterare la capacità di prestare attenzione e danneggia la memoria (Cohen, Evans, Stokols, Krantz, 1986).
  • l’affollamento: ovvero quello stato psicologico che occorre quando il bisogno di spazio supera quello disponibile. Esso rende difficile la regolazione delle interazioni sociali, limita le possibilità di comportamento e porta a un’invasione dello spazio personale. Quando le persone si sentono in una folla sperimentano anche lo stress psicologico: mostrano emozioni negative, tensione, ansia e segnali non verbali di nervosismo come il muoversi di continuo e giocare ripetutamente con oggetti ( Evans, Cohen, 1987). Il fenomeno dell’affollamento è associato anche al ritiro sociale, un meccanismo di coping caratterizzato dalla riduzione del contatto visivo, maggiore distanza interpersonale e una più pronunciata inibizione ad iniziare una conversazione.
  • scarsa qualità delle abitazioni: è stata evidenziata una correlazione tra le condizioni abitative disagiate e problemi di salute mentale come ansia e depressione ( Hiscock, Keams, Ellaway, 2003).
  • scarsa qualità del quartiere: caratteristiche quali la qualità del comune, la presenza di negozi, il traffico stradale, i trasporti pubblici, l’instabilità residenziale, il rumore e l’esposizione a sostanze tossiche possono influenzare lo sviluppo di stress cronico ( Gifford, Lacombe, 2006).
  • il traffico: se elevato anch’esso può portare a stress fisiologico e a emozioni negative ( Kozlowsky, Kluger, Reich, 1995).

Come si evince da quanto detto, le persone quotidianamente si devono confrontare con un gran numero di stressor ambientali, che possono incidere sia sulla salute fisica che su quella psichica. Al fine di comprendere meglio in che modo i fattori di stress ambientale cronici influenzano la salute e il benessere degli individui, è importante studiare ed approfondire le caratteristiche fisiche dei contesti non ottimali in associazione con il contesto socio-culturale nel quale sono inserite e in che modo gli individui affrontano queste situazioni.

Bibliografia

  • Steg L., Van Den Berg A. E., De GrootJ. I. M., 2013, Manuale di Psicologia Ambientale , EdizioniFerrari Sinibaldi, Milano.
  • Kozlowsky M., Kluger A. N., Reich M., 1995, Commuting stress. Causes,effects, and methods of coping, Springer.
  • Bonnes M., Bonaiuto M., 2002, Qualità urbana percepita, Bologna, Il Mulino.
  • Cohen S., Evans G. M.,Stokols D., Krantz D. S., 1986, Behavior, health, and environmental stress, New York: Plenum.
  • Sagerstrom S.C., Miller  G. E., 2004, Psychological stress and the human immune system: a meta-analytic study of 30 years of inquiry. Psychological bulletin, 104, 601-630.

 

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About Author

Sono laureata in Psicologia Clinica (indirizzo Criminologico) presso l’Università “Kore” di Enna con votazione 106 su 110. Attualmente sto svolgendo il tirocinio post-lauream con la professoressa Irene Petruccelli presso l’Università “Kore” di Enna.

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