L’articolo che viene presentato oggi approfondisce uno dei molteplici aspetti rientranti nella psicologia ambientale, ambito di studio che si occupa delle connessioni e delle influenze che si possono rilevare tra ambiente ed individuo. Essa, infatti, indaga gli effetti che le caratteristiche di un determinato luogo hanno sul comportamento.

Tale lavoro ha l’obiettivo di evidenziare come l’essere umano non sia solo corpo e, di conseguenza, come il nostro stato mentale possa essere condizionato dall’ambiente che ci circonda e all’interno del quale trascorriamo molto del nostro tempo. Questi aspetti vengono esaminati in riferimento al periodo dell’età evolutiva, poiché i primi anni di vita costituiscono il fondamento della personalità adulta e delle sue modalità di adattamento, le cui espressioni hanno origine nelle prime esperienze psicologiche infantili.

Nello specifico, parliamo delle relazioni che intercorrono tra uno dei fattori microclimatici indoor, il comfort termico, e le eventuali ripercussioni sul benessere della persona.

Vengono esaminati i parametri microclimatici e come questi condizionano lo scambio termico uomo-ambiente determinando, in condizioni ottimali, lo stato di “benessere termico” che molto spesso corrisponde al “benessere psicologico”, in cui il soggetto non avverte sensazioni che possano recare alcun tipo di disturbo.

Per analizzare le interazioni tra il comfort termico e il microclima occorre innanzitutto partire dalla spiegazione di questi due fondamentali concetti.

Il microclima è l’insieme degli aspetti fisici che caratterizzano l’aria degli ambienti confinati; il comfort termico viene descritto, nella norma UNI EN ISO 7730 (1997) come “condizione mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico”. Nell’articolo viene presa in considerazione tale norma che spiega i metodi per la previsione della sensazione termica percepita dall’uomo in ambienti confinati di tipo “moderato”, ed essa è stata emanata dall’ISO (International Standard Organization), l’Organizzazione Internazionale che elabora gli Standard per tutti i settori della tecnica.

Partendo dalla definizione di salute fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che vede la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità (OMS, 1946), si può ben comprendere quanto siano numerosi i fattori ambientali che incidono sull’equilibrio psico-fisico della persona.

Per tale motivo, è fondamentale individuare e comprendere quali siano i processi generali che accompagnano la crescita del bambino, l’importanza dell’adulto come figura di accudimento e l’influenza dell’ambiente in cui il piccolo vive e cresce.

Da sempre, l’uomo si è impegnato nella creazione e costruzione di ambienti che potessero garantire un determinato comfort, sia termico che fisico, ed oggi più che mai, si cerca di realizzare ambienti confortevoli, in particolare dal punto di vista termico che, insieme alla sicurezza, resta uno dei principali obiettivi nella progettazione di edifici.

Prendiamo in considerazione la scuola. In Italia, infatti, gli studenti trascorrono negli edifici scolastici circa 4/8 ore al giorno, per almeno 10 anni. Nei periodi invernali, tra l’altro, i bambini trascorrono ancor più tempo in ambienti chiusi quali, casa, palestra e altri centri ricreativi.

Nonostante la grande importanza di esplorare l’ambiente scolastico, esso resta di per sé complesso poiché racchiude un’eterogeneità di persone che hanno diverse esigenze.

Nel lavoro sono citate ed esposte numerose ricerche e presentati i risultati delle stesse, tra cui gli studi pilota HESE e SEARCH, aventi lo scopo di indagare gli effetti dell’inquinamento dell’aria indoor, e lo studio di Staffan Hygge e Igor Knez (2001), che spiega come gli effetti del rumore, del calore e dell’illuminazione di un ambiente indoor possano incidere sulla performance cognitiva.

Questo articolo, quindi, mette in evidenza alcuni aspetti inerenti il comfort termico e il microclima all’interno di edifici scolastici e le dirette conseguenze che ne derivano. Diversi studi, sia sul panorama nazionale che internazionale, mostrano come solo alcuni aspetti del microclima modifichino le performance cognitive.               L’interesse primario è rivolto all’età evolutiva, dal momento che, come espresso precedentemente, l’infanzia rappresenta sicuramente uno dei periodi principali della vita dell’individuo, in base al quale crescerà e si formerà l’adulto del domani.

L’articolo originale è disponibile al seguente link:

l’influenza del microclima nel benessere del bambino

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About Author

Sono laureata in Psicologia applicata, clinica e della salute, curriculum Psicologia della Devianza e Sessuologia; sono iscritta ad un Corso di Formazione biennale in Elementi di Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica ed attualmente svolgo il tirocinio post lauream presso l’ Istituto per lo Studio delle Psicoterapie di Roma.

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