Psicologia ambientale: Progettazione di un reparto di ospedale

La psicologia ambientale è una disciplina che studia il benessere e il comportamento dell’uomo, prendendo in considerazione le transazioni che avvengono tra gli individui e l’ambiente socio-fisico.

Tale disciplina ha rivolto, sin dalla sua nascita, un notevole interesse allo studio della valutazione delle qualità ambientali, ed al modo in cui le caratteristiche percepite dell’ambiente garantiscono la soddisfazione ed il benessere dei fruitori in termini di qualità percepita.

In questo articolo, si è voluto mettere in evidenza l’importanza della figura dello psicologo ambientale nella progettazione e realizzazione di un ospedale, più precisamente di un reparto pediatrico.

Relativamente a ciò, alcuni studiosi hanno messo a punto strumenti in grado di consentire indagini sistematiche sulle qualità ambientali percepite degli ambienti ospedalieri. Due sono gli strumenti utilizzati in questo campo: uno riguardante le qualità affettive percepite dei luoghi e l’altro riguardante le dimensioni di umanizzazione ospedaliera percepita (Bonaiuto, Fornara, 2003).

Qualità affettive percepite dei luoghi

La scala di misura delle qualità affettive percepite dei luoghi rileva l’impatto emotivo suscitato da un ambiente sulle persone che lo vivono, lo praticano o lo abitano; comprende 48 aggettivi qualificativi. I partecipanti sono chiamati ad indicare quanto ciascun aggettivo sia adatto a descrivere il luogo dove si trovano al momento, su una scala di risposta che va da 0 (per nulla adatto) a 7 ( del tutto adatto).

L’utilizzo di questo strumento ha permesso di confermare l’esistenza di alcune dimensioni affettive portanti, sottostanti l’impatto emotivo che un setting o un luogo tende a suscitare in chi vi si trova al momento. Tali dimensioni sono organizzate tra loro secondo quello che è stato definito come “modello circonflesso delle qualità affettive ambientali”, che comprende quattro dimensioni bipolari, volte rispettivamente a connotare l’ambiente percepito come: Rilassante vs Stressante, Piacevole vs Spiacevole, Entusiasmante vs Deprimente, Stimolante vs Soporifero (Del Nord, 2006).

 

Dimensioni di umanizzazione ospedaliera percepita

Oltre ad aver indagato il grado di qualità ambientali percepite dei luoghi, sono state analizzate le valutazioni degli utenti sulle specifiche dimensioni di qualità architettonica delle strutture ospedaliere. A tal fine, si è proceduto alla costruzione e messa a punto di scale di misura ad hoc per indicatori di Umanizzazione Ospedaliera Percepita (Fornara, Nenci, Bonaiuto, 2005). Tali indicatori rilevano le percezioni di qualità ambientali, soprattutto in relazione a quegli aspetti di ordine fisico-spaziale, la cui presenza qualifica in senso “umanizzato” l’ambiente ospedaliero (Rossi Prodi, Stocchetti, 1990). Essi riguardano aspetti connessi al comfort ambientale, al senso di accoglienza e alla regolazione della privacy. Tali scale comprendono tre macro-aree dimensionali, riguardanti rispettivamente gli aspetti fisico-spaziali (considerati i più importanti), gli aspetti socio-relazionali e gli aspetti organizzativo-funzionali. Per gli aspetti fisico-spaziali sono state previste diverse sottoscale inerenti gli spazi esterni dell’ospedale, il reparto nel suo complesso, l’area degenza e l’area di attesa.

Collaborazione tra psicologia e progettazione per gli utenti

In merito allo specifico campo della progettazione sanitaria, Lemprecht (1996) sostiene che un determinato assetto fisico-spaziale può accelerare il recupero della salute e far diminuire i tempi di ospedalizzazione. E’ stato osservato che la malattia in generale, e a maggior ragione il ricovero in ospedale, generano ansia, soprattutto se si tratta di bambini, i quali vivono questi eventi come minaccia incontrollabile alla loro integrità, nonché causa della perdita di autonomia e del senso del tempo, che sono fondamentali per una serena crescita psico-fisica. Dunque, una progettazione sanitaria centrata sull’utente è ancora più importante, soprattutto quando si tratta di ambienti di cura rivolti ai bambini.

La geometria della struttura

Gli spazi di distribuzione della struttura devono essere preferibilmente non rigidi, particolarmente apprezzate sono le curve e la possibilità di avere, lungo il percorso, spazi di raccoglimento individuale.

Si privilegia l’illuminazione naturale e diffusa, che non distrae e aiuta la concentrazione; per quanto riguarda la luce artificiale, deve poter essere regolata.

Per quanto riguarda l’acustica, la costruzione deve essere progettata con soluzioni tecniche e tecnologiche che prevedano l’abbattimento dei rumori; si preferiscono ambienti isolati acusticamente o, comunque, la possibilità di avere degli spazi che lo siano.

E’ stata, inoltre, sottolineata l’importanza dei colori; sono preferibili colori tenui, in quanto facilitano la concentrazione.

Considerazioni conclusive

E’, dunque, possibile concludere che è di estrema importanza la collaborazione della figura dello psicologo e dell’architetto per la progettazione e realizzazione di un ambiente, tenendo conto di quelli che sono i bisogni e le aspettative dei fruitori.

 

Bibliografia

  • Bonaiuto M., Fornara F. (2003), “La consulenza psicologico-ambientale nella progettazione architettonica: due casi di studio”, in Nenei A.M. (a cura di), Profili di ricerca e intervento psicologico-sociale nella gestione ambientale, Franco Angeli, Milano.
  • Del Nord R. (2006), “Lo stress ambientale nel progetto dell’ospedale pediatrico. Indirizzi tecnici e suggestioni architettoniche”. Motta, Milano.
  • Fornara F., Nenci A.M., Bonaiuto M. (2005), “Valutazione di qualità ambientale e luoghi ospedalieri”. In Organizzazioni di qualità. Aspetti psicologici ed ergonomici. Roma.
  • Rossi Prodi F., Stocchetti A. (1990), “L’architettura dell’ospedale”. Alinea Editrice, Firenze.
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About Author

Sono laureata in Psicologia clinica, indirizzo criminologico all’Università Kore di Enna. Attualmente svolgo il tirocinio post lauream all’interno dell’Università Kore.

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