All’interno dei musei

La psicologia architettonica si occupa dell’influenza che una struttura può avere sul comportamento umano. Inizialmente essa si concentrava sulle strutture ospedaliere e residenziali, ma successivamente l’attenzione è stata ampliata anche ad altri contesti, come gli ambienti di lavoro, di formazione e di svago.

In questo articolo ci occuperemo nello specifico dei musei e delle loro caratteristiche ambientali. Essi sono strutture di fruizione di opere d’arte. Al loro interno è fondamentale assicurare l’orientamento dei visitatori nelle varie stanze, al fine di evitare uno spiacevole senso di frustrazione. È quindi necessario fornire una mappa globale del luogo agli ospiti così che possano averne una panoramica completa. Le varie aree tematiche vanno suddivise con colori diversi, ed infine in posti strategici occorre posizionare delle mappe “tu sei qui”, in modo da riuscire ad orientarsi senza chiedere informazioni.

L’esperienza di flusso: un’immersione completa nell’arte

Mihaly Csikentmihaly nel 1990 ha affermato che la visita museale si basa sulla cosiddetta “esperienza di flusso”, ovvero uno stato mentale in cui il soggetto si immerge pienamente, dimenticando il tempo e acquisendo una minore consapevolezza di se stesso. Affinché l’esperienza si verifichi, sono utili elementi che possano coinvolgere di più la persona in questa prospettiva psicologica, come il buio e l’illuminazione dell’opera d’arte. Quest’ultima fa perdere al soggetto la sua concezione spazio-temporale.                                                                 Un’altra tecnica riguarda il racconto di storie mentre si osservano opere d’arti.

Dal rapporto tra museo e orientamento personale, nel 1955 è nata la museologia, , la disciplina che fornisce indicazioni su come realizzare un museo che soddisfi l’utenza. Tale dottrina è in continuo aggiornamento in quanto si basa anche sui cambiamenti generazionali.

Il museo dovrebbe garantire la massima soddisfazione personale, partendo proprio dall’allestimento e dalla progettazione dello spazio (https://alessandradellefave.wordpress.com/2014/02/10/la-psicologia-architettonica-i-musei/).

La psiche e l’arte

Il rapporto tra scultura e psicologia venne evidenziato già da Freud e Jung, che ritenevano la psicoanalisi e l’arte tecniche di lavoro estrattive, ovvero entrambe caratterizzate dalla estrapolazione del mondo interiore di una persona.

Va ricordato inoltre che l’arte è un mezzo di comunicazione che dà libero sfogo all’immaginazione e alla creatività, portando l’individuo a sviluppare maggiore autostima (http://www.benessere.com/psicologia/arg00/psicologia_scultura.htm).

“L’arte non riproduce ciò che è visibile ma rende visibile ciò che non sempre lo è” (Paul Klee)

Dipingere apporta vari benefici:

-Aumento della concentrazione;

-Miglioramento della comunicazione;

-Accrescimento dell’autostima;

-Stimolazione della motricità;

-Sviluppo dell’intelligenza emotiva (http://lamenteemeravigliosa.it/la-pittura-come-terapia/).

La psicoterapeuta Anna Maria Sepe, nel 2014, ha elaborato un test di personalità con delle opere d’arte: in base alla scelta tra vari dipinti di Van Gogh, Much, Monet, Modigliani, De Chirico e Picasso, si viene a delineare il profilo di personalità dell’individuo (http://www.tecnologia-ambiente.it/test-di-personalita-scegli-il-dipinto-con-il-tuo-ritratto-psicologico).

Gli effetti dell’arte sui disturbi mentali

L’Art Therapy è un processo educativo che mediante l’arte consente di elaborare il proprio vissuto e condividerlo con gli altri. L’arteterapeuta, coglie ciò che l’altro esprime.

Le aree d’intervento dell’Art Therapy sono tre:

In occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer, il progetto “Due passi nei musei di Milano”, sperimentato nel 2013, consentì di usare opere d’arte per attenzionare la dimensione relazionale e sociale di tali persone.               I laboratori si basarono sulle opere di Picasso; le persone malate di Alzheimer che osservavano i dipinti non provavano confusione mentale (http://www.stilearte.it/a-milano-arte-visiva-arte-terapia-per-lalzheimer/).

L’A. I. P. R. E. C. (Associazione italiana di prevenzione, riabilitazione e cura) ha riscontrato che l’Art Therapy migliora lo sviluppo psico-affettivo nei soggetti autistici e li aiuta ad esprimersi (http://www.cure-naturali.it/terapie-naturali-altro/1940/arteterapia-lautismo/963/a).

Conclusioni

Dopo quanto esposto, possiamo brevemente concludere ricordando sia l’importanza dell’arte, che ci aiuta a conoscere noi stessi e gli altri, sia la necessità di un’accurata e specifica progettazione dei luoghi in cui essa si esprime: i musei.

 

Bibliografia

Costa, M.(2009). Psicologia ambientale e architettonica. Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento. Roma: Franco Angeli.

 

 

Share.

About Author

Sono nata a Catania il 18\12\95 e vivo ad Enna. Ho frequentato il liceo sociopsicopedagogico D.Alighieri di Enna, partecipando a dei corsi di teatro,animazione e musica. Attualmente sono iscritta al secondo anno dell’università Kore di Enna nella facoltà di scienze e tecniche psicologiche.

3 commenti

Reply To LO Cancel Reply