Il concetto di piromania è nel quotidiano comune spesso usato in modo semplicistico, leggero e con poca consapevolezza del reale significato psicologico che vi è dietro.

Nei luoghi comuni, negli stereotipi societari di poca cultura e criticismo, il piromane o l’incendiario sono coloro che compiono un reato ambientale, dando fuoco intenzionalmente a qualcosa, per vandalismo, per divertimento, nulla di più; a tal proposito si può dire che la maggior parte delle volte queste situazioni non sono considerate nella loro complessità.

Attraverso questo breve articolo saranno delineate le caratteristiche dell’individuo piromane e/o incendiario e qual è, brevemente, il profilo psicologico-psichiatrico di tali figure.

Alcuni fatti di cronaca

Moltissimi sono i fatti di cronaca che mettono in evidenza i tanti reati ambientali e societari legati a personalità incendiarie e piromaniche.

Questi eventi ci sono sempre stati (pensiamo ad esempio all’imperatore romano Nerone, il qualche sembrerebbe essere il responsabile della distruzione della città eterna), ed oggi si sono probabilmente intensificati.

Viene difficile riportare qui un unico fatto di cronaca attinente; si può fare però un brevissimo e sintetico resoconto di quelli che sono alcuni dei casi accaduti, per lo meno in Italia, senza andare troppo lontano, né troppo indietro con il tempo.

Dal 2016 ad oggi si possono riportare svariati eventi: pensiamo ad esempio a tutti quei casi in cui viene appiccato fuoco ai cassonetti della spazzatura in città (es. Ostia – Ottobre 2016/2017; Torre Maura- 2018, ecc.), ad automobili parcheggiate normalmente in strada a rientro dal lavoro in serata (Roma Sud – Ottobre 2017- più di 100 auto in fiamme; Roma Montesacro – 8 incendi e 32 automobili in fiamme), oppure a veri e propri disastri naturali che vedono coinvolti ettari ed ettari di prati e boschi, in giro, in tal caso, per l’Italia.

Da non dimenticare è il drammatico incendio avvenuto in questi giorni ad Atene che sembrerebbe avere cause dolose; i numeri di persone coinvolte sono esorbitanti (si contano almeno 100 morti) e i danni procurati incalcolabili, a tal punto che è stato necessario per la popolazione Ateniese sollecitare gli aiuti delle diverse autorità Europee, al fine di ammortizzare i danni e l’estensione delle fiamme. La città è bloccata e distrutta, la popolazione sconvolta ed emotivamente provata; Pertanto, si è di fronte ad una situazione del tutto accidentale o premeditata?

Va considerato che l’incendio raramente si innesca da solo, per tal motivo la sua nascita è solitamente voluta dalla volontà o dalla negligenza dell’uomo.

Il soggetto “Incendiario”

 Le figure di “piromane” ed “incendiario” possono essere spesso, e per diverse motivazioni, delle figure confuse nelle loro caratteristiche peculiari; infatti, nonostante la loro estrema similarità su alcuni tratti ed azioni, si diversificano per la motivazione alla base del comportamento compiuto.

Concentrandoci sulla figura “dell’incendiario”, le spinte motivazionali alla base del comportamento, sembrerebbero essere di diverso tipo rispetto al piromane, come: la vendetta, il lucro, la semplice volontà di danneggiare e in alcuni casi la noncuranza, che purtroppo è alimentata quotidianamente dall’inciviltà e dalla disattenzione delle persone.

Nei diversi studi fatti soprattutto in America dalle forze dell’ordine locali e da studiosi di queste tematiche, sono stati evidenziati alcuni profili di soggetti incendiari che si diversificano in base al movente sottostante l’azione, vediamone alcuni che possono essere i più frequenti:

  • L’incendiario per vandalismo: Solitamente sono soggetti molto giovani che hanno come movente la noia o il divertimento; appiccano fuoco ad aree verdi o ad altri bersagli diversi in base a ciò che trovano.
  • L’incendiario per profitto: Il movente della sua azione è prettamente un guadagno personale e materiale; infatti, attraverso l’innesco del fuoco può riscuotere risarcimenti assicurativi (questo è il caso di soggetti che bruciano proprietà come negozi anche di medesimo possesso o automobili).
  • L’incendiario per terrorismo politico: Questa figura mira attraverso il proprio operato di incendiario, ad esercitare una pressione sulle autorità statali e politiche; solitamente il fine è di ottenere un effetto di controllo su decisioni che spettano al potere pubblico.
  • L’incendiario per delirio: Questo genere di figura incendia essendo sollecitato prevalentemente da una componente psicopatologica basata su deliri e allucinazioni (uditive, visive); in tal caso ci si trova davanti ad un soggetto con possibili problematiche psichiatriche complesse che deviano il suo comportamento e lo controllano (Cannavicci, 2005).

Questi profili risultano essere solo alcuni di quelli descritti nei testi specifici, ad ogni modo questo brevissimo elenco ci può dare l’idea di quanto possa essere variegato il movente alla base dell’agito incendiario e di quanto il modus operandi del soggetto possa essere diverso. Il problema che si pone come conseguenza di questi comportamenti incendiari, sono sicuramente sia i rischi oggettivi per l’incolumità di eventuali persone coinvolte che i rischi ambientali prodotti.

(https://www.onap-profiling.org/lincendiario-e-il-piromane/) (http://www.dentrosalerno.it/web/2009/08/22/la-differenza-tra-piromane-ed-incendiario/)

Il soggetto “Piromane”

Cos’è la Piromania? Che caratteristiche la diversificano dalla personalità incendiaria?

Piromania è un termine che viene dalla lingua greca ed indica “un’attrazione ossessiva verso il fuoco”, ma anche le fiamme, gli effetti dell’incendio e per tutto ciò che può essere attinente agli strumenti utilizzati per appiccarlo, gestirlo e in seguito estinguerlo. L’elemento importante è che nel caso del piromane, c’è una volontà consapevole ed intenzionale di incendiare.

Per far comprendere meglio tale concetto si può riportare qui un pensiero esplicativo ovvero: «Il piromane è un incendiario, ma non è sempre vero il contrario. Possiamo quindi considerare il piromane come la forma più pura d’incendiario, colui che agisce in preda all’amore per il fuoco, al desiderio delle fiamme, al fascino del fuoco; colui che è “posseduto” dal “cruccio estetico” dell’incendio, colui che cerca di ricreare attraverso le fiamme quella bellezza selvaggia ricercata da ogni piromane. Il fascino per le fiamme è una costante della personalità dei piromani e costituisce spesso la motivazione, più o meno cosciente, dei loro atti criminali”.

Questo estratto ci mostra come i profili dell’incendiario e del piromane tendono ad avere, come già chiarito precedentemente, caratteristiche comuni, ma una differenza sostanziale di base ovvero che: il soggetto “incendiario” mette in atto il suo comportamento deviante per diverse motivazioni non legate ad aspetti psicopatologici; mentre il soggetto “piromane”, attua la sua condotta in balia della sua condizione di non controllabilità dei propri impulsi, la quale ha una natura patologica.

(https://www.onap-profiling.org/lincendiario-e-il-piromane/)

(http://regionali.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/Foreste%20e%20incendi/Piromania_di% 20Carlo%20Riccardi%20criminologo%20clinico.pdf.)

Il DSM 5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) include la piromania tra i disturbi del controllo degli impulsi e della condotta.

Secondo questo manuale, i soggetti con tale disturbo sperimentano uno stato di forte tensione/eccitazione psico-emotiva e fisica prima dell’atto che risulta essere insostenibile per il soggetto, il quale mette in atto il comportamento impulsivo, in tal caso l’appiccare un incendio, al fine di sperimentare uno stato di piacere e sollievo.

L’elemento distintivo di queste personalità è la potente “attrazione verso il fuoco”, la quale si manifesta attraverso un agito consapevole e volontario; il soggetto che appicca il doloso incendio mantiene, infatti, una percezione della realtà nella norma.

Sembrerebbe ricorrente che i soggetti con piromania siano spesso individui che osservano abitualmente incendi nelle loro vicinanze, che sono attratti da equipaggiamenti e forze dell’ordine a contatto con il fuoco (come i pompieri), possono appiccare incendi e poi aiutare a spegnerli o addirittura, paradossalmente, diventare loro stessi pompieri.

Pertanto è sempre necessario avere un occhio attento e critico sul comportamento delle persone che possono aggirarsi e contribuire in diversi modi alla gestione di situazioni analoghe.

(http://www.dentrosalerno.it/web/2009/08/22/la-differenza-tra-piromane-ed-incendiario/)

(https://www.onap-profiling.org/lincendiario-e-il-piromane/)

(http://www.crescita-personale.it/disagio-psicologico/1912/piromania-cause-e-conseguenze/5806/a)

 Conclusioni

Le conseguenze dei comportamenti piromanici possono essere pericolose e dannose sia per le persone che per l’ambiente circostante. Infatti, nonostante la consapevolezza dell’atto con le sue eventuali conseguenze, ci troviamo di fronte a persone che devono alleviare la propria estenuante tensione interna, e questo, associato ad altre concause, fa sì che prevalga il comportamento deviante e patologico rispetto ad un agito socialmente accettabile.

È importante pertanto, saper riconoscere e gestire adeguatamente tali situazioni al fine di preservare e prevenire problematiche spesso letali e dannose.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2014), “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Raffaello Cortina Editore: Milano.

CANNAVICCI, M. (2005). “Il piromane e l’incendiario”. Silvae, anno II, N. 5.

ERMENTINI, A., GULOTTA, G. (1971). “Psicologia, Psicopatologia e Delitto”. Antonio Giuffrè Editore: Milano.

 

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About Author

Sono una psicologa clinica abilitata alla professione. Ho conseguito la Laurea triennale presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, nella facoltà di Scienze dell’Educazione e in seguito ho ottenuto la Laurea Magistrale presso la stessa Università, laureandomi in Psicologia clinica e di comunità. Ho svolto l’anno di tirocinio post-laurea presso il Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) e il Servizio di prevenzione del suicidio (SPS) nell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea; e presso il Ser.D dell’ASL Roma B all’interno della casa di reclusione di Rebibbia. Sono motivata nel proseguire il mio percorso formativo sia nell’ambito della Psicologia Giuridica, che nell’ambito della psicoterapia, dove in un futuro prossimo, mi appresterò ad iniziare una scuola di psicoterapia ad approccio Strategico Breve.

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