Cos’è un’emozione?

In Psicologia sono tanti gli autori e le teorie che hanno cercato di trovare una risposta univoca e completa alla domanda: “Che cos’è un’emozione?”

Come si può ben comprendere, non esiste una sola prospettiva e definizione di emozione, ma possiamo affermare che un’emozione è “un’esperienza soggettiva complessa, intensa e di breve durata che è accompagnata da modificazioni di carattere cognitivo, comportamentale, espressivo e fisiologico.”

Le emozioni base generalmente identificate sono sei: gioia, tristezza, sorpresa, rabbia, paura e disgusto (Baroni, 2008). Emozioni e stati d’animo sono parte integrante dell’esistenza di ognuno di noi e rappresentano degli aspetti fondamentali da conoscere meglio, ad esempio attraverso l’osservazione e la comprensione del legame esistente tra le emozioni esperite e l’ambiente in cui ci troviamo.

Le emozioni sono mute, ma hanno colori meravigliosi” (F. C. Frieseke)

 Emozioni e ambiente: quale relazione?

Da sempre ci chiediamo quali emozioni possa suscitarci il luogo in cui siamo e viceversa, se il nostro stato d’animo possa modificare la percezione che abbiamo di un posto. Appare ragionevole affermare che l’influenza sia reciproca. In quest’ottica, infatti, emozioni ambientali e preferenze ambientali sono strettamente legate: un ambiente suscita stimoli piacevoli o spiacevoli, attrae o respinge un individuo in base alle esperienze passate e agli scopi attuali dell’individuo stesso (Ibidem).

Premessa, quindi la soggettività personale, possiamo identificare delle caratteristiche predittrici di piacevolezza di un ambiente. A tal proposito, secondo il modello della preferenza ambientale di Kaplan e Kaplan del 1987, le preferenze ambientali vengono spiegate come l’esito di un processo evolutivo in termini di adattamento e si riferiscono a qualità ambientali percepite come “coinvolgenti” e “produttrici di senso”; affinché una persona possa dare una valutazione affettiva positiva di un luogo, è necessario che siano soddisfatte le condizioni di coerenza, leggibilità, complessità e mistero (http://www.comune.terralba.or.it/dati/ContentManager/files/Progetto%20Tesi%20di%20Laurea/Sociale/Paesaggio%20e%20Identificazione%20con%20i%20Luoghi%20Un%20Confronto%20tra%20Tre%20Regioni%20-%20Solinas%20Elena.pdf ).

La valutazione affettiva dell’ambiente

La dimensione affettiva della valutazione è stata indagata esaminando le risposte in termini di reazione all’ambiente. Il modello di Russel e Lanius individua le possibili etichette linguistiche di emozioni suscitate da uno stimolo e viene appunto utilizzato per descrivere il profilo delle qualità affettive di un ambiente attraverso quattro quadranti: piacevole/soporifero, spiacevole/soporifero, spiacevole/stimolante, piacevole/stimolante.                       Secondo questo modello ambienti stimolanti sono giudicati positivamente da soggetti che preferiscono avere un alto grado di attivazione, viceversa, gli individui con una più bassa attivazione, prediligono situazioni note e ambienti meno eccitanti (https://cognitivismo.com/2012/08/01/un-modello-dimensionale-delle-emozioni-integrazione-tra-le-neuroscienze-dellaffettivita-lo-sviluppo-cognitivo-e-la-psicopatologia/).

Differenze tra ambiente naturale e ambiente costruito

Da numerose ricerche nel campo, è chiaramente emerso che, indipendentemente da età, livello culturale e altre caratteristiche soggettive, gli ambienti naturali sono universalmente preferiti a quelli costruiti e artificiali.                 Questi risultati non sorprendono molto, infatti, da svariati studi si è compreso come il contatto e la permanenza in luoghi verdi, naturali e con presenza di acqua, migliori lo stato psicofisico, accresca le emozioni positive (rilassamento, gioia, serenità) e limiti lo sviluppo di stress ed emozioni negative (http://www.qualepsicologia.com/wp-content/uploads/2016/07/34-43-Crescere-nel-verde-gli-ambienti-naturali-come-fonte-di-miglioramento-della-qualit%C3%A0-della-vita-dei-bambini.pdf).

Considerazioni conclusive

Ognuno di noi sperimenta nell’arco della giornata diverse emozioni, positive e negative, che influenzano conseguentemente il nostro stato d’animo e il nostro comportamento.    Il posto in cui ci troviamo, assume un ruolo importante nella genesi e nel mantenimento delle emozioni esperite attraverso una complessa relazione individuo-ambiente. Conoscere come questo legame nasce e comprendere meglio le sue dinamiche sottese, contribuisce ad accrescere la nostra consapevolezza e ci aiuta a scegliere di trascorrere maggior tempo in ambienti che incrementano il nostro benessere.

Bibliografia

Baroni, M.R. (2008). Psicologia ambientale. Bologna: Il Mulino.

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About Author

Sono laureata in Psicologia applicata, clinica e della salute, curriculum Psicologia della Devianza e Sessuologia; sono iscritta ad un Corso di Formazione biennale in Elementi di Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica ed attualmente svolgo il tirocinio post lauream presso l’ Istituto per lo Studio delle Psicoterapie di Roma.

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