La Psicologia ambientale nasce negli Stati Uniti intorno agli anni ’70, può essere definita come quella scienza che si occupa di capire come l’ambiente possa influenzare il nostro comportamento e la nostra mente , e di come viceversa l’uomo, con la sua mente e il suo comportamento , tenda a modificare l’ambiente.

Il nostro comportamento e il nostro modo di pensare dipendono da dove siamo oltre a chi siamo. Uno degli ambiti di cui si occupa la Psicologia ambientale riguarda l’identità di luogo, o meglio ancora, l’attaccamento al luogo. E’ comunemente condiviso e accettato, che la nostra identità, oltre ad essere influenzata dai nostri atteggiamenti e dai nostri comportamenti, sia fortemente determinata dai luoghi in cui viviamo o abbiamo vissuto. Di conseguenza, i luoghi che frequentiamo nel corso della nostra esistenza, entrano in gioco nella costruzione del Sé e influiscono su ciò che facciamo e pensiamo.

L’identità di luogo

Il concetto di identità di luogo, introdotto nel 1978 da Proshansky , viene definito come

“una parte dell’identità di sé che rimanda a quelle dimensioni del sé che definiscono l’identità personale del soggetto in relazione all’ambito fisico attraverso un insieme di idee , credenze, valori, mete consapevoli e inconsapevoli, sentimenti, unite alle tendenze comportamentali e le abilità rilevanti per tale ambito”.

Anche Breakwell (1966) contribuì a fornire una definizione del concetto di identità di luogo: egli afferma, appunto, nella sua teoria del processo di identità , che i luoghi sono fondamentali , essenziali per la formazione dell’identità dell’individuo. Inoltre, possiamo affermare che il senso del luogo (sense of place) si riferisce al significato che un soggetto o un gruppo sociale attribuisce a uno o più luoghi , nel momento in cui entra in relazione con esso. Il luogo è il prodotto di tre componenti: la componente cognitiva (place identity) , la componente affettiva (place based-affect ) e la componente conativa (place dependence).

Come reagiscono i soggetti di fronte a determinati luoghi

Gli individui attribuiscono ai luoghi una serie di significati emotivi che si concretizzano nei ricordi. In base alle nostre esperienze creiamo una sorta di legame, proviamo una forte carica affettiva, un sentimento nei confronti di quel luogo, in quanto può far emergere in noi dei ricordi. Bisogna, però, sottolineare che questo legame di tipo simbiotico con l’ambiente può anche avere degli effetti negativi e ostacolare lo sviluppo di un individuo, come, ad esempio, nel caso del tossicodipendente. Per questa ragione, talvolta, il soggetto si sente legato ad un determinato ambiente e ha difficoltà ad abbandonarlo, come se lasciasse una parte di sé in quel luogo. In base a quanto detto, si evince l’importanza che assume questo legame affettivo che ci vincola e ci lega a uno o più luoghi.

Questo legame affettivo può essere descritto attraverso “ l’attaccamento al luogo ”, definito da Rubstein (1992) come “ un insieme di sentimenti che si riferiscono a un luogo geografico, i quali legano emotivamente una persona a questo luogo in funzione del suo ruolo o come setting esperienziale” (http://www.davidealgeri.com/legame-di-attaccamento-ai-luoghi.html).

Il contributo di John Bowbly

Quando si parla di attaccamento, però , bisogna fare affidamento alla teoria di John Bowbly . L’Autore intorno agli anni ‘70-‘80 elaborò la teoria secondo cui il neonato sviluppa un legame con il caregiver, ossia la figura che si prende cura di lui, nella maggior parte dei casi la madre.

Diversi studi dimostrano che questa tipologia di attaccamento si sviluppa anche con i luoghi. Come afferma Giuliani (2004) sono infatti diverse le analogie tra l’attaccamento alle persone e l’attaccamento ai luoghi, come la vicinanza, l’unicità e la paura di perdere la figura di attaccamento o il luogo di attaccamento principale.

Inoltre, l’attaccamento al luogo si sviluppa in due fasi conseguenti: vi è un primo periodo per così dire, di stabilità residenziale, al quale segue la fase del distacco, il momento in cui il legame dell’individuo con il luogo si interrompe, un distacco che è ancora più forte quando è dovuto ad una costrizione (http://www.academia.edu/732057/Attaccamento_ai_luoghi_identit%C3%A0_giovanile_e_benessere_una_ricerca_in_Europa_ed_implicazioni_per_la_comunicazione_interculturale).

In conclusione, possiamo affermare che l’attaccamento ai luoghi è un tema molto vasto che va approfondito, cercando di capire cosa succede quando un luogo a noi caro viene distrutto o siamo costretti ad abbandonarlo. Talvolta, siamo portati a pronunciare la frase: “in quel posto mi sento a casa mia”, proprio perché abbiamo sviluppato un legame affettivo molto forte, ci sentiamo a nostro agio, al sicuro e di conseguenza abbiamo paura di perderlo.

 

Riferimenti bibliografici.

Costa M., Psicologia ambientale e architettonica. Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento, Milano, FrancoAngeli, 2009

Baroni R., Psicologia ambientale, Bologna, Il Mulino, 2008.

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About Author

Diplomata al liceo scientifico e laureanda alla triennale del corso di laurea in scienze e tecniche psicologiche alla Kore di Enna , attualmente i miei interessi scientifici sono la psicologia ambientale e alcuni dei suoi campi di studio quali: la percezione del rischio e attaccamento al luogo.

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