Il clima e lo stato di salute

Fin dall’antichità è nota l’opinione secondo la quale i cambiamenti climatici e stagionali possano in qualche modo influenzare negativamente lo stato di salute delle persone. Ad ognuno di noi infatti, nel suo piccolo, è capitato di sentirsi provato e/o giù di tono in certi specifici periodi dell’anno e in condizioni climatiche particolari.

Tuttavia, pur essendo un concetto largamente diffuso, possiamo distinguere in alcuni individui una maggior predisposizione a tali dinamiche, in cui la variazione del tempo può instaurare problemi molto frequenti e può innescare vere e proprie patologie psicofisiche, provocando così scompensi e seri disturbi di vario genere: in questo caso parliamo di meteoropatia o meteorosensibilità.

In questo articolo cercheremo di approfondire meglio la relazione clima – disturbi psicofisici, in un’ottica di complessa influenza tra individuo e ambiente circostante. 

Le meteoropatie e i disturbi associati

Si distinguono tre categorie di meteoropatie:

  • Meteoropatie primarie: sindromi psicofisiche direttamente collegate all’andamento delle perturbazioni climatico-termiche; a loro volta sembrano proporzionalmente legate a certi livelli ormonali, come la Serotonina, che ha la funzione di regolare lo stress Si associano inoltre: cefalea, tachicardia, debolezza, ansia, sintomi depressivi.
  • Meteoropatie secondarie: sono rappresentate dalla riacutizzazione di alcuni sintomi di problematiche già esistenti nella persona proprio in concomitanza alle variazioni di temperatura e/o clima. Ne sono un esempio le crisi allergiche in certe stagioni, i disturbi respiratori in chi soffre di asma, i dolori ossei nel caso di patologie osteoarticolari.

Il ritmo circadiano

Come abbiamo visto, il clima e le sue trasformazioni hanno un forte peso sulla nostra salute psicofisica e sembra, tra l’altro, che questo sia oggi più che mai vero a causa delle nuove dinamiche climatiche che si presentano con caratteristiche sempre più estreme ed imprevedibili, caratterizzate da repentini cambiamenti di tempo, intensi venti, temperature eccessivamente basse o alte e perturbazioni molto aggressive.

È indubbio che in queste dinamiche rivesta un ruolo importante il ritmo circadiano. Quest’ultimo, infatti, investendo tutte le funzioni organiche, tra cui quelle nervose, ormonali, muscolari, digerenti, cardiache e riproduttive, influenza completamente la fisiologia, il comportamento, le funzioni cognitive e il ritmo sonno-veglia nell’uomo (https://www.ospedalesantandrea.it/index.php/menu-approfondimenti/parlano-gli-specialisti/264-articolo-girardi).

Conclusioni

Nonostante la relazione e le connessioni tra cambiamenti climatici e disturbi psicofisici siano, in alcuni aspetti, da approfondire maggiormente, emerge chiaro l’impatto che il clima, le stagioni e gli eventi atmosferici hanno nella genesi e/o nel mantenimento di alcuni sintomi e problemi psicofisici.

Ci sembra interessante e funzionale indagare meglio questa tematica, che in Italia sembra riguardare una persona su 4 ( che accusa fastidi o patologie a causa degli sbalzi climatici) e due/tre individui su 10 (stessi sintomi al passaggio da una stagione all’altra), risultando quindi un fenomeno da non sottovalutare.

 

 

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About Author

Sono laureata in Psicologia applicata, clinica e della salute, curriculum Psicologia della Devianza e Sessuologia; sono iscritta ad un Corso di Formazione biennale in Elementi di Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica ed attualmente svolgo il tirocinio post lauream presso l’ Istituto per lo Studio delle Psicoterapie di Roma.

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