Le nuove evidenze scientifiche

La psicologia degli ultimi anni ha evidenziato che nonostante le indiscutibili influenze genetiche, molto spesso anche l’ambiente in cui viviamo, o più semplicemente il luogo che ci circonda, è fondamentale per comprendere i nostri esiti psicologici e comportamentali (Plomin e Daniels, 1987).

In questo articolo, non si vogliono smentire o screditare le teorie e le ricerche focalizzate sull’importanza dei sistemi di attaccamento genitoriale, ma si desidera riflettere scientificamente su quanto altri fattori ambientali, generalmente trascurati, possano o meno salvaguardarci e proteggerci.

C’è dunque da chiedersi se sia l’individuo ad agire sull’ambiente o viceversa, quest’ultimo a influenzare la persona, specialmente nella fase dello sviluppo.

È noto come i bambini e gli adolescenti risentano considerevolmente delle influenze della famiglia di origine, del gruppo dei pari e delle strutture ambientali e architettoniche che li circondano. In un’ottica nuova e di maggiore sensibilità, l’ambiente di appartenenza, non va letto solamente come clima culturale e sociale, poiché al suo interno confluiscono caratteristiche strutturali ed architettoniche che determinano un particolare ambiente di sviluppo.

Personalità, famiglia e architettura

Fattori di personalità, interazioni familiari e gruppali, ambiente culturale di appartenenza e strutture architettoniche e ambientali dei luoghi in cui si vive e s’interagisce, influenzano reciprocamente e in egual misura il comportamento e la psicopatologia degli individui.

Un ambiente cupo, poco e male arredato, scarsamente illuminato e non abbastanza caloroso, accresce il nostro umore depresso alla stregua di una cattiva relazione con i nostri familiari o con i nostri amici (Teasdal & Barnard, 1993).

Molto spesso ambienti ostili, poco curati e armoniosi incrementano le nostre risposte aggressive al pari delle influenze gruppali che viviamo quotidianamente.

Studi genetici e longitudinali compiuti su campioni di adolescenti gemelli confermano che molto spesso non sono solamente i connotati genetici a preservarci o esporci al rischio di un esordio psicopatologico, bensì un grande fattore di rischio e/o protezione è oggi rappresentato dal luogo in cui trascorriamo quotidianamente il nostro tempo.

La nuova visione clinico – scientifica

In aggiunta a quanto appena esposto, è doveroso precisare che come qualsiasi altro fattore di rischio psicopatologico, questi risultati non vanno generalizzati o resi indiscussi, ma in un’ottica clinica e di ricerca, è importante che essi vadano a collocarsi, come meritano, tra le possibili concause di un esordio psicopatologico, soprattutto in bambini e adolescenti.

Conclusioni

In conclusione è possibile affermare che il luogo in cui viviamo e nel quale trascorriamo le nostre giornate può influenzare profondamente il nostro benessere preservando la nostra salute psicofisica.

 

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